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domenica 18 novembre 2012

L’Italia contesta i “montiani”: tira un’ariaccia!!!

La madre di tutte le contestazioni resta sempre quella a Sora Elsa. La professoressa, povera donna, non ne azzecca una. Quello che lei definisce come semplice, anglosassone, humour, altro non è che un modo di difendersi dal mare di idiozie che proferisce praticamente a ogni piè sospinto. L’ultima perla è stata quella con i malati di Sla ma prima, Sora Elsa nostra, non si era fatta mancare nulla. Ormai le sue battute, o quelle che lei reputa tali, stanno facendo il giro del mondo in poche ore e senza traduzione, visto che per sembrare più à la page, le fa direttamente in inglese. Poi è arrivata la Severino. Anche lei, povera donna, si è talmente calata nel ruolo di Ministro dell’Interno che, pur di difendere e giustificare l’operato dei suoi subalterni, inventa le storie più fantasiose, ricordandoci che viviamo in Italia, il paese il cui un missile è stato fatto passare, per anni, per un cedimento strutturale. Contestata a Roma, contestata a Rimini, la Severino si sta rendendo conto di cosa significhi occupare un ruolo delicato dentro una compagine che sta segnando il passo proprio in termini di diritti democratici. Sembra quasi che dopo l’interregno di Scajola al Viminale (e i fatti di Genova, della Val Susa, del Dal Molin di Vicenza, dei terremotati aquilani randellati a Roma), l’ordine pubblico si possa mantenere solo a manganellate, proprio come in Grecia, in Spagna e in Francia. Ieri, poi, è toccato a Mario Monti. A casa sua. Alla Bocconi, il marketingificio italiano. Il Professore era andato a presentare il suo ultimo libro dall’emblematico titolo: “La democrazia in Europa”, scritto con Silvye Goulard. Un centinaio (riportano le fonti di informazione) di giovani manifestanti, si sono fatti trovare davanti alla sede dell’università, dove hanno esposto cartelli con la scritta: “Un anno di Monti, austerity, precarietà e manganellate. Auguri”. I poliziotti non l’hanno presa bene. Hanno negato la possibilità ai ragazzi di raggiungere il luogo della conferenza e reagito, ancora una volta, con le botte e i lacrimogeni. Ormai basta che dici: “Non sono d’accordo” e il minimo che ti possa capitare è quello di prenderti tre punti in testa (lo standard per una buona randellata andata a segno), una decina di calci caduto a terra, e devi pregare iddio che il poliziotto nervoso non sia nei paraggi, perché sennò ti prendi pure una sfollagentata in faccia, e addio alle protesi! A un certo punto, Monti è sgattaiolato da un’uscita di servizio per perdersi nel traffico di una Milano che si sono bevuti tutti, indistintamente, per anni. Appresa la notizia, è arrivato immediatamente il messaggio di solidarietà di Luca Cordero di Montezemolo (a Roma per la convention di “Italia Futura”), il quale ha finalmente chiarito le sue intenzioni: costituire la base elettorale per la riconferma di Mario Monti premier. Con lui, e non potrebbe essere altrimenti, Fini e Casini. Per cotanto trio le porte di un roseo avvenire si apriranno sicuramente, magari partendo da una copertina su Vanity Fair.   

1 commento:

  1. Chi sputa e chi randella. Questo è diventato il paese dei lama...
    Carlo

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