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venerdì 17 gennaio 2014

Renzi, Silvio e il patto della ribollita

Bizzarro l'atteggiamento dei democrat pseudo-sinistrorsi. Inciuciano per 20 anni con Silvio, lo riesumano per ben tre volte grazie anche alla fame di banche, trombano Prodi, ci fanno un governo poi, come pizzicati dalla mosca tse-tse, lo chiamano “pregiudicato”. Noi possiamo permetterci di chiamarlo con il nome che ha dopo la sentenza della Cassazione, loro no, e non si permettano. Massimo D'Alema, l'uomo dei lunghi asti e degli odii sempiterni, uscendo dalla direzione del Pd ha detto: “Siamo alle comiche”. Come definire allora il patto della crostata a casa Letta (lo zio) che, allo zibibbo parlava di accordo fatto e la mattina dopo, appena preso il caffè, si trasformò per il lider maximo in un incubo? Il fatto è che Renzi non può permettersi di perdere le Europee. Se dovesse avvenire, Baffetto gli direbbe: “Io dopo averle perse mi sono dimesso, tu che fai?” La segreteria di De' Medici, insomma, corre il rischio di essere la più breve della storia dei democratici, ancora più breve di quella di Epifani, il che è tutto dire. E come potrebbe perdere le elezioni europee Matteuccio-foglio excel? Per colpa dell'immobilismo di questo governo ultrademocristiano del quale il Pd è l'azionista di maggioranza. L'effetto primarie, insomma, potrebbe durare pochissimo se ser Matteo non mette qualche freccia nella sua faretra tenendosi pronto a scoccarla. E piuttosto che farsi defenestrare da un Fassina-chi? qualsiasi, preferisce andare a votare anche per le politiche, l'election-day di Berlusconi e Grillo, e giocarsi la partita in campo aperto, con una legge elettorale nuova di zecca che non lo faccia partire da perdente. In queste ore Matteo incontrerà Berlusconi. Più di un osservatore politico sottolinea come il fatto in sé, non rappresenti uno scandalo, purché tutto avvenga alla luce del sole, purché si adotti il metodo tedesco di consultazioni quasi pubbliche come quelle avvenute fra la Spd e il Cdu. L'aria è questa. L'incontro dovrebbe tenersi a Firenze davanti a una ribollita, più pesante della crostata ma sicuramente meno subdolamente raffinata. Poi c'è il Brunello di Montalcino, ma questo è un altro discorso.


PS. Se non lo avete ancora capito, abbiamo prorogato il tempo a disposizione di Matteo per tentare di convincerci.

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