Translate

sabato 25 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. 11 contro 1. Ai bulli piace vincere facile


11 contro 1. Ai bulli piace vincere facile

Se non fosse per un problema di età, tutti minorenni e 3 addirittura sotto i 14 anni, questo potrebbe essere l'ennesimo caso di bullismo. Invece, proprio per l'età dei protagonisti, questo assalto a un ragazzo disabile con annessa violenza sessuale, non può essere semplicisticamente derubricato nel bullismo imperante in questa scuola malata come la società.
C'è da dire che queste cose accadono purtroppo a ogni latitudine e a tutte le altezze geografiche. C'è da dire che non conta la classe di appartenenza, altrimenti la strage del Circeo non ci sarebbe stata. C'è da dire che non c'entra nulla il colore della pelle né l'odio razziale.
Però l'educazione c'entra, è un fatto incontrovertibile e le responsabilità vanno divise equamente fra le famiglie dei bulli, la scuola, la parrocchia, lo stadio, la discoteca, i luoghi, insomma, dove lo stare insieme da valore assoluto si trasforma in disvalore e la forza di pochi, pochissimi, ha la meglio sulla debolezza dei tanti, forse troppi.
Giugliano, provincia di Napoli. Undici ragazzi, diconsi undici, violentano da gennaio 2017 e per mesi un loro coetaneo che ha disturbi legati alla crescita. La vittima ha sbalzi di umore che nessuno comprende. È taciturno, pensoso, non ha i suoi soliti comportamenti, si isola sempre di più. La madre, bel coraggio signora, investiga per suo conto, spia e segue il figlio, cerca di capire perché sia cambiato.
Durante uno di questi pedinamenti, nel campetto di calcio, viene a scoprire la verità che le appare come la più cruda delle realtà. Suo figlio di 13 anni, viene ripetutamente violentato da un nugolo di ragazzini infoiati. La mamma denuncia gli aggressori ai carabinieri e otto di loro finiscono in comunità. Tre non sono imputabili, hanno meno di 14 anni.
Ora, a parte le assicurazioni del sindaco di Giugliano sulle attività che il suo comune porrà in essere per combattere il bullismo, resta l'amarissima sensazione che ancora una volta ci si perda in un mare di parole che solo in apparenza lasciano trasparire buon senso. Che, ancora una volta, le dichiarazioni, come i cordogli per qualsiasi vittima, siano solo un pannicello caldo per acquietare animi sull'orlo di una crisi di nervi. r
Definitivamente perso il senso di appartenenza alla comunità, resta lo sperdimento che ragazzini imperbi provano rispetto ai grandi fatti della vita e che il rispetto sia considerato quasi un termine obsoleto. E basta guardare attentamente la televisione per rendersi conto che di rispetto non ce n'è più, che fomentare gli animi sia il mezzo più veloce per raccattare qualche voto, che l'offesa sia il mezzo di difesa più redditizio.
I ragazzi sono sempre gli stessi, quello che è cambiato è il mondo intorno. Tutto.





Nessun commento:

Posta un commento