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giovedì 30 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. E Bob ritirò il Nobel

 E Bob ritirò il Nobel

Questa è stata una storia ad alto tasso di drammaticità, quasi a voler competere con i femminicidi a gogò, gli stalkeraggi, le risse furibonde, i pestaggi disumani, gli immigrati sepolti nel Mediterraneo, le migliaia di cittadini inermi vittime dell'Isis e i ragazzini e le ragazzine bullizzati.
Per mesi non abbiamo parlato d'altro e ponendoci sempre la stessa domanda, “andrà... non andrà?”, continuando a sfogliare una margherita che nel frattempo aveva perso tutti i petali, forse per questo i più poetici di noi sfogliavano le nuvole o le pagine del giornale.
Come ha detto lui, “sono meravigliato di vedere il mio nome affiancato a letterati del calibro di Rudyard Kipling, Albert Camus e Ernest Hemingway”. Che pudore e che modestia, ci siamo detti. Ma poi, le ragioni erano davvero queste, il pudore e la modestia?
Per un artista del suo calibro universale 900mila euro sono una bazzecola, la medaglia d'oro massiccio (venduta all'asta qualche anno fa per 4,7 milioni di dollari) un gradito cadeau. Certo, potrebbe permettersi una muta di corde per chitarra in più, una Honer per accompagnare Blowin' in the Wind e, volendo proprio strafare, un Nokia 3310, ma rientrerebbero nei vezzi e dei lazzi di un uomo qualsiasi e lui non lo è, qualsiasi.
Lui è il profeta, pardon il poeta, dei sentimenti universali, dei grandi ideali, delle parole portate via dal vento, della libertà e della democrazia, per non parlare dei diritti civili. Lui è stato un mito e un'icona del country-rock, il teorico dell'armonica a bocca come strumento indispensabile nello sviluppo musicale delle sue canzoni liberandola dai legacci dell'aia campagnola. Chitarrista essenziale, ha basato le sue armonie su un paio di giri di accordi, sempre quelli, buoni per tutti i testi e le sensazioni, in grado di accompagnare la sua voce nasale e mono-tono che manco Nicholas Cage.
Ebbene, ora lui ha deciso di accettare quei 900mila euro, per la serie: anche il mutuo ha le sue regole. Ma non prenderà un aereo per andare direttamente a Stoccolma, fare il discorso di accettazione del premio, intascare il dovuto e tornarsene a casetta sua, terrà due concerti in terra svedese, che poi sarebbe come ascoltare i Led Zeppelin nel Tirolo, terra dello Jodel. La Svezia, Abba a parte, ha un'idea elementare della musica. Tolte le nenie, quelle cantate in coro nelle fredde e lunghissime notti invernali, gli svedesi non fischietterebbero mai una canzone che sia una, figuriamoci Hard Rain's Gonna Fall o Like a Rolling Stones. Quindi, questi due concerti, sono stati richiesti e organizzati dopo l'assegnazione del Nobel, non prima.
Magari, sempre lui, guadagnerà di più con i due concerti che con il Nobel, ma volete mettere la poesia?





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