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giovedì 23 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. Il candidato forzaitaliota Ruggeri e Faccetta Nera


Il candidato forzaitaliota Ruggeri e Faccetta Nera

È brutta per essere brutta. Difficile da ascoltare, impossibile per un normodotato cantarla. È tutta in tonalità maggiore, quella positiva, quella che dà forza e carica soprattutto agli analfabeti e ai poveri di cuore.
È la negazione del concetto stesso di musicalità. Elementare come la popolazione alla quale era destinata, Faccetta Nera non solo è una canzone orrenda, ma ricorda un periodo e una guerra pseudo-imperialista che sarebbe bene riporre nel baratro più inaccessibile della nostra indifferenza. La possono cantare, oggi, solo quelli di Casa Pound perché la loro ignoranza, storica e musicale, è indiscutibile.
In Africa, gli italiani erano comandati dal generale Rodolfo Graziani, detto il “macellaio degli arabi” e furono i protagonisti indiscussi di atrocità apocalittiche come le deportazioni, i campi di concentramento, le uccisioni di massa di libici ed etiopi. Faccetta nera fu composta da Renato Micheli e Mario Ruccione nell'aprile del 1935 e voleva celebrare l'unione del popolo abissino con quello italiano. Com'è andata lo sappiamo tutti meno che un tizio diventato famoso per la balordaggine, tanto che perfino il suo partito lo ha disconosciuto.
Il tizio si chiama Otello Ruggeri, esponente di spicco di Forza Italia  a Milano, candidato alle prossime elezioni di Sesto San Giovanni.
Qualche giorno fa, nella Caserma Montello del capoluogo lombardo, luogo dove vengono ospitati i profughi, si è svolta una festa con i ragazzi della scuola media della zona. Fra canti e balli, giochi e risate, premi poveri e nessun cotillon, i ragazzi insieme, bianchi e neri, hanno intonato Bella ciao.
Apriti cielo, il candidato Ruggeri si è sentito punto nel vivo della sua incrollabile fede nel Dux e allora, tornato a casa, ha scritto un post su Facebook nel quale condannava scandalizzato l'esecuzione di Bella ciao e auspicava il ritorno a un sano patriottismo, rappresentato in questo caso da Faccetta Nera.
Il testo del post che riportiamo sotto, è indicativo di due palesi sensibilità del candidato Ruggeri. La prima è che se fosse per lui al generale Graziani (ma lo avrà mai sentito nominare?), andrebbero intitolate vie, piazze e pure il forno crematorio del cimitero monumentale; la seconda è che i volti neri non fanno parte della sua ideale scaletta dei valori patriottici e occidentali.
Ma il padre doveva chiamarlo proprio Otello?



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