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lunedì 27 marzo 2017

Cornetto&Cappuccino. Lo “strano” prete e quelle corna un po' così


Lo “strano” prete e quelle corna un po' così

Per anni siamo stati condannati a essere come gli altri volevano che fossimo. 
Per amore di quiete, e perché le parole vuole e conformiste ci hanno dato sempre sui nervi, abbiamo nascosto nell'angolo più remoto dell'armadio tutto quell'armamentario di antichità (oggi si dice vintage) che sapientemente mixato con un tocco di modernità, contribuisce a formare il look di una persona.
Gli standard, come le divise, non ci sono mai piaciuti, eppure ci siamo adeguati con la convinzione che facendo così si accorciassero le distanze con gli altri: la normalità nella banalità. Ora, invece, rispolverati i gilet di nostro padre e qualche altro capo di vestiario ben tenuto e di tessuto vero, siamo tornati a sentirci bene, soprattutto con noi stessi.
E come noi deve pensarla don Luca Raimondi, cinquantenne parroco di tre parrocchie (la crisi devozionale è devastante), della Brianza.
In occasione della visita di Papa Francesco a Milano, e durante le messa nel Parco della Villa Reale di Monza, don Luca è stato colto dai fotografi mentre alzava l'indice e il mignolo della mano sinistra nel gesto internazional-popolare delle corna. Il fatto è che le corna non sono passate inosservate non perché rappresentassero un atto di sudditanza satanica, ma perché don Luca, con il look che indossava, sarebbe risultato un anonimo solo in mezzo a una rock band di cover Anni '70. Con in testa un cappellino multicolore e le maniche della tonaca arrotolate sulle braccia, don Luca sembrava infatti più un fan di Mick Jagger che un quieto prete della Brianza ricca e lavoratrice.
Che Papa Francesco, con il carattere che ha, potesse intonare Satisfaction ci riesce difficile da immaginare, ma che don Luca se lo aspettasse crediamo sia una ipotesi plausibile.
Quanto accaduto, e quelle maledette corna, hanno portato il povero don Luca sulle pagine dei giornali di tutta Italia. Inizialmente considerato una specie di Marilyn Manson de' noantri, è tornato a essere il bonario parroco di Bernareggio (una delle tre parrocchie) quando, a domanda, ha risposto: “La mia è stata solo una risposta scherzosa e involontaria a una signora che mi aveva chiesto il cappellino”. Il presunto scandalo è immediatamente rientrato, mentre non sono rientrate le critiche mosse al suo cappellino.
E sempre a Bernareggio, dove don Luca è amatissimo, qualche tempo fa si mise in testa di dare lezioni di sesso e sessualità agli alunni di terza media.
La ragione fu che “la sessualità è un dono, non qualcosa da evitare, che va di pari passo con la sfera affettiva". Il suo Dio, caro don Luca, gliene sarà eternamente grato.






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