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venerdì 12 maggio 2017

Cornetto&Cappuccino. L'ignoranza e l'intelligenza. Il medico accogliente


L'ignoranza e l'intelligenza. Il medico accogliente

Sono sporchi, brutti, cattivi, neri, malati, infettivi e poi non parlano italiano e quando cucinano la puzza è insopportabile”. Nei confronti degli immigrati e dei rifugiati c'è una dietrologia da paura. Tutto il campionario possibile di cattiverie, emerge come fosse un iceberg che mantiene nascosta la base composta non da ghiaccio ma da pregiudizi razziali. Questo atteggiamento che non denota umanità ma pressappochismo colpevole e ignoranza abissale, oggi è talmente diffuso che rischia di trasformarsi in una vera e propria pandemia globale. 
La fregatura è che con tutta evidenza, dalle parti di Cuneo, da dove parte il Cornetto&Cappuccino di oggi, vedono solo Rete4 e Paolo Del Debbio e l'autoattentatore Maurizio Belpietro, agiscono da tortura cinese: trasmissione dopo trasmissione i cervelli, un po', li smerigliano.
La storia si svolge in due frazioni (e non è un plot cinematografico), Roata Canale e Spinetta che si trovano appunto in provincia di Cuneo. In quei luoghi ameni, dove le vigne rappresentano un patrimonio dell'umanità, tira una brutta aria di razzismo che non è possibile definire strisciante ma vero, reale, palpabile e soprattutto leggibile.
La Chiesa locale, seguace degli insegnamenti di Francesco, decide di mettere a disposizione di 24 migranti o richiedenti asilo, i locali della parrocchia. Si assiste però a una vera e propria sollevazione popolare e le solite mani ignote come il Milite di Roma, scrivono nottetempo cartelli con la scritta “Noi i negri non li vogliamo”. A quel punto interviene perfino il Vescovo che cerca, con una pubblica assemblea, di spiegare le ragioni di tale decisione. Per poco non viene preso a mattonate anche lui e quindi, dopo tre ore di vaneggiamento popolare, anche Sua Eccellenza è costretto a tornarsene in diocesi con le pive nel sacco. C'è chi, però, le pive nel sacco non vuole farsele mettere e non dovendo rispondere a Dio ma ai malati o presunti tali, decide di protestare a modo suo. 
Il dottor Corrado Lauro, il vecchio, caro medico condotto, posta su Facebook un avviso di questo tenore: “Agli abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello 'Noi i negri non li vogliamo', comunico che non intendo prestar loro alcun intervento sanitario se non in caso di immediato rischio di vita o qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi a un altro più qualificato professionista. Comincia così la mia resistenza”.
A protestare rumorosamente contro la presa di posizione del dottor Lauro, è il comitato che sostiene la candidatura a sindaco di Giuseppe Menardi, centrodestra, il quale scrive (il comitato, sic!): “Il dottor Lauro ha violato il giuramento di Ippocrate, lo denunceremo”. Loro sì che sono fedeli a un giuramento, quello di Pontida.



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