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lunedì 15 maggio 2017

Cornetto&Cappuccino. Pagare le tasse o non pagarle? Questo è il dilemma


Pagare le tasse o non pagarle? Questo è il dilemma

Vogliamo tutto e anche di più. Uno smartphone non basta, ne serve un secondo e anche un terzo. Una volta per capire chi ti stava chiamando bastava mettere una suoneria diversa. Se a cercarti era la ragazza, Jovanotti cantava “Per te”, se era la banca suonava la “Marcia funebre” di Chopin, il telefono era lo stesso ma predisposto per ogni occasione. Oggi ne servono almeno due, così non si fa confusione. Lo si compra anche ai bambini che in questo modo possono giocarci al parco, lasciando la mamma e il papà liberi di leggere e commentare i messaggi degli amici e degli amanti su Facebook.
Insomma, sembra che il consumismo abbia intaccato anche i neuroni più nascosti, gli stessi che si risvegliano però, quando occorre predisporre il 730. In quel momento, intorno a maggio/giugno, con l'estate arriva anche il risveglio delle sinapsi. Tutti si attrezzano per non pagare le tasse e tutti pensano alle prossime vacanze senza intaccare il piccolo fondo che hanno a disposizione sul conto corrente. Evadere diventa la parola d'ordine e se poi mancano i servizi e il prelievo fiscale alla fonte è diventato quasi del 50 per cento, il problema non si pone “evadono tutti, evado anche io”.
Il Corriere della Sera ci dice che, statistiche alla mano, quasi trenta milioni (30 milioni) di italiani danno al fisco la miseria di 185 euro l'anno, praticamente le tasse non le pagano. E se si prova a sentire uno di loro, ci si sente rispondere che “non pago le tasse per non far mangiare i politici”.
In questo modo, qualunquismo ed evasione procedono di pari passo, e per le italiche tasche un lavoratore dipendente deve sgobbare fino a giugno. È la vecchia teoria del cane che si morde la coda, dello spaccapalle di Tafazzi, degli attributi tagliati per far dispetto alla moglie. Gli italiani, popolo di inarrivabili solisti misogini, pensano solo ai fatti loro e degli altri, come è sempre accaduto, se ne sbattono solennemente. Questa, che può essere considerata una tara nel nostro Dna, con il tempo è andata peggiorando. È diventato un “tarone”, una mostruosità biochimica, un atto di stupidità assoluta che nessuna ricerca potrà mai sanare. Però (in Italia un però c'è sempre), chi ci dice che pagando tutti le tasse pagheremo meno? Per dieci euro in meno sul canone Rai, hanno dovuto pagarlo 5 milioni di italiani in più. Se facessimo il conto della serva, i conti non riporterebbero comunque e il Tesoro intascherebbe un fottio di denaro senza alcun beneficio per l'utente. Allora uno si chiede: “Chi me lo fa fare?” Bella domanda, davvero una bella domanda.



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