Che
fatica fare i populisti!
In un
Paese meno fantasioso del nostro, fare il mestiere del populista è
facile. Prendete ad esempio Nigel Farage. È un ignorante a trama
grossa, ma talmente grossa che i suoi connazionali hanno capito
immediatamente che era un bluff e lo hanno buttato fuori dal
Parlamento. Raggiunto grazie alla stupidità di un certo David
Cameron, che ha indetto il referendum Brexit fino a rimanerci
sotto, il suo obiettivo massimo, Nigel Farage si ritrova oggi senza
lavoro. Non può più fare il parlamentare europeo, perché
dall'Europa è fuori, non può fare il parlamentare inglese, perché
gli inglesi non l'hanno rieletto. Ma quella è l'Inghilterra, mica
pizza e fichi. Trump, il narciso-populista Donald, è diventato
presidente degli Stati Uniti ma rischia di essere messo già sotto
impeachment che manco il Nixon peggiore. Se la faceva con i russi i
quali, increduli, gli hanno perfino dato una mano in campagna
elettorale. Ma l'Italia è cosa difficile, complicata e anche un po'
schizofrenica. Nel Paese dei solisti a ogni costo, correre dietro
alla pancia della gente deve essere di un difficile mostruoso, da CED
fantascientifico, una cosa che avrebbe fatto diventare scemo anche lo
Stanley Kubrick inventore di HAL9000, quello che si rifiutava di
aprire le porte. Non deve essere un caso che Salvini, Grillo e il
querelatore temerario Di Maio, che con 2001 Odissea nello spazio sono
cresciuti, oggi hanno la stessa tentazione di HAL, chiudere tutte le
porte e morire nel nostro splendido isolazionismo italiota. Quello
che è successo ieri in Senato (e fuori), rappresenta visivamente lo
specchio del nostro Paese. Una gazzarra da avventori di Bar Sport
ubriachi dentro, una manifestazione di decerebrati fascisti fuori, ma
uniti tutti dalla stessa parola d'ordine: dagli al negher (meglio se
bambino così non si può difendere). E se da una parte i leghisti e
i casapoundini hanno fatto quello che tutti si aspettavano,
dall'altra il silenzio dei Fivestar ha fatto più rumore di una
intera foresta che cade. E tutto ciò ha una spiegazione. Nottetempo,
presso la Casaleggio Associati, gli analisti hanno fatto visita a
Rousseau che, tranquillo, stava proseguendo nella sua elaborazione
dei dati sensibili degli italiani microchippati. Tra una schermata e
l'altra, è venuto fuori che agli italiani i negher stanno sulle
palle e allora, è partito l'ordine ai senatori di astenersi sullo
Ius Soli, una battaglia di civiltà e umanità che i vescovi italiani
(con una coerenza cristallina) hanno abbracciato fin dall'inizio.
Ora, con quale faccia Grillo potrà ripetere di essere il novello San
Francesco? Che fosse un populista-malpancista lo sapevamo, ma che fosse diventato un
farfallone cazzaro proprio no. Avevano ragione i miti frati di
Assisi: “Piano con San Francesco, siamo seri per favore”.
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