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lunedì 12 giugno 2017

Cornetto&Cappuccino. Uno sguardo [assente] alle amministrative 2017



Uno sguardo [assente] alle amministrative 2017

Oltre a essere un popolo di politologi indefessi (commissari tecnici quando gioca la Nazionale, critici musicali quando c'è Sanremo, cinematografici quando arriva Venezia, medici quando si parla di vaccini, ingegneri quando crolla un ponte, pensionati quando c'è un lavoro in corso), gli italiani forti del loro tuttologismo, raggiungono il massimo della follia creativa quando si vota per il sindaco della città in cui abitano. Ormai, abituati come sono a cambiare bandiera, nulla li sconvolge più e se ieri si sentivano tutti rivoluzionari e votavano a man bassa per i FiveStars, nel momento in cui si rendono conto che di rivoluzionario in quella proposta non c'è una mazza, ma un irresponsabile pressappochismo, tornano a casa e si schierano chi a destra e chi a sinistra facendo sganasciare dalle risate due statisti del calibro di Toti e Speranza (solo di nome). Le amministrative, si sa, sono elezioni particolari. Quasi tutti ritrovano nelle liste fratelli, sorelle, cugini, zii, cognati, generi, amici di bisboccia, parenti alla lontana che telefonano solo perché sono candidati, amanti, concubine e concubini, geometri e capiuffici vari e quindi qualsiasi calcolo politico va a farsi friggere. Però, nonostante tutto, c'è chi, quando vince, dà a queste elezioni valenza nazionale quando di nazionale non ci sono manco le sigarette. Il crollo o presunto tale, dei FiveStars, ad esempio, potrebbe essere la conseguenza della loro incapacità di governare. Si può mettere come la si vuole ma, se vinci a Roma e a Torino e dimostri che al massimo puoi amministrare un condominio, la gente che non è fessa e si trova a combattere contro le buche e la monnezza da una parte e la pessima gestione organizzativa di eventi di massa dall'altra, cambia bandiera, casacca, boxer e pure voto nel segreto dell'urna. Il fatto è che se una lettura pur sommaria di questa tornata elettorale vogliamo darla, è quella che corriamo il rischio di essere governati ancora una volta da Brunetta, Gasparri e Romani. Allora sì che gli italiani avrebbero dato il meglio di sé, allora sì che salpare per andare e basta, diventerebbe un imperativo categorico. 



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