Uno
dice che vuole essere buono, tollerante, comprensivo, garantista,
insomma umano. Poi legge un giornale qualsiasi e si rende conto che
alcuni politici abusano del loro ruolo, potremmo dire status, per
compiere nefandezze. Allora si incazza. Mai abituati a fare di tutta
l'erba un fascio (i fasci ci stanno cordialmente sulle palle),
cerchiamo di capire i fatti della vita e della politica adottando il
nostro personalissimo metro di giudizio che ci porta spesso a
un'unica considerazione: “I politici non sono tutti uguali”,
fatto ormai assodato ma che ci induce a delineare una sorta di raptus
da shopping compulsivo appena uno viene eletto. Quella del politico è
una vera e propria sindrome da curare con lunghi periodi di recupero
terapeutico, se non, in qualche caso, detentivo. Perché qualcuno
dovrà spiegarci il maledetto motivo per il quale, una volta eletto,
il politico di turno sente il bisogno irrefrenabile di acquistare lo
yogurt a spese di noi contribuenti. E le sigarette? E il formaggio
Philadelphia che non mangeremmo mai neppure sotto tortura? E che
cazzo c'entrano i pranzi e le cene domenicali fatte con trenta
persone al ristorante? Spese di rappresentanza familiare? Elettorale?
Dimostrazione di potere con la carta di credito dell'Ente in cui
siedi perché qualcuno ti ha votato? Caso ultimo, quello della
Regione Marche con 66, diconsi sessantasei (manca un 6 per
demonizzare il tutto) consiglieri indagati dalla Procura della
Repubblica. Le accuse vanno da peculato al concorso in peculato,
mentre spicca fra tutti il caso della consigliera dell'Italia dei
Valori, Paola Giorgi. Accusata di truffa, la Vice Presidente
dell'Assemblea Legislativa delle Marche, si è fatta rimborsare fino
a 5500 euro per rimborsi chilometrici non dovuti. Ma il meglio di sé
lo ha dato Marco Ricci, capogruppo del PD, che si è visto mettere
sotto accusa per uno scontrino di 21,71 euro. Il Capogruppo avrebbe
acquistato beni alimentari con la carta della regione perché
sprovvisto momentaneamente di spiccioli: yogurt, vino San Crispino,
Philadelphia e limoni sfusi. A difesa di Marco Ricci la
considerazione che si nutre male, con poco e beve ancora peggio.
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