La
signora è finta anche quando bacia, soprattutto le star dello
spettacolo dopo i concerti, quando puzzano un po' di sudore. Madonna
che schifo il sudore!
Hillary recita, probabilmente è andata a
scuola da Susan Strasberg e s'incazza terribilmente quando Charlotte,
la figlia di Chelsea, la chiama “nonnina”.
A lei
gli operai danno l'orticaria, soprattutto quelli del Wisconsin che si
portano appresso l'odore mefitico di un formaggio che non sa di
Camembert, ma del sudore e del sangue di chi lo ha rubato al latte. È
tosta, la signora, tanto che quando Abu Bakr al-Baghdadi, tristemente
noto come il califfo dell'Isis, va a Washington per perorare la causa
degli oppositori a Bashar al-Assad in Siria, lei decide di
finanziarlo. È tostissima la signora, soprattutto quando se la
prende con quello sparatore in faccia di giornalisti che si chiama
Putin, mettendo in crisi la UE con la politica degli embarghi, la UE
non gli USA. A lei, così sfacciatamente borghese e così
sfacciatamente legata al mondo della finanza, degli operai non frega
una mazza, come non le interessa il mondo dei defraudati da una crisi
che la sua parte politica ha contribuito a creare.
Obama,
che non è affatto scemo, visitò perfino nei fine settimana gli
stati bianchi del middlewest, dove il partito Democratico vinceva da
sempre (nel Wisconsin portò addirittura Bruce Springsteen), ma dove
la situazione sociale e occupazionale era esplosiva, covava sotto la
cenere ma c'era. Hillary non c'è andata neppure una volta,
lasciandoli a Sanders che, infatti, vinse a man bassa. A lei tronfia,
piena di sé, fasciata nei suoi tailleur da ventimila dollari,
stringere le mani callose degli operai dà un fastidio fisico
insopportabile e gli operai l'hanno sbeffeggiata e punita non
votandola.
Che la
working class sia profondamente cambiata in tutto il mondo ormai è
chiaro, diremmo lapalissiano. Ma che quella stessa classe lavoratrice
abbia bisogno di una guida più pragmatica e meno populista è
altrettanto scontato.
Ma cosa volete che gliene freghi a Grillo dei
minatori del Sulcis? O a Brunetta dei braccianti agricoli? O a
Salvini dei frontalieri? Prendete Matteo Renzi, un esempio a caso.
Quando visita centri produttivi, che non sono altro che le fabbriche,
dice che va a far visita ai proprietari mica ai lavoratori, e questa
è una differenza che si vede e si sente, soprattutto ricordando
Berlinguer fuori dai cancelli della Fiat. Questa sinistra è entrata
sì nelle fabbriche, ma nelle sale dei consigli di amministrazione,
non nelle catene di montaggio. Poi ci dicono che la colpa è della
globalizzazione, ma quale? Il presunto mercato mondiale, aperto a
molti ma non a tutti, ha prodotto generazioni di instabili, pagati a
voucher o in nero, destinate a non vedere mai una pensione neppure da
fame. E allora, via libera a coloro che parlano alle pance e non alle
teste ma non pensiate che di voi gli interessi un cazzo.
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