Era
nell’aria. Come la diossina a Taranto. Il fatto è che i sondaggi, mai spietati
come questa volta, danno Berluspony al 12 per cento di gradimento, nulla, meno
di Michele Misseri. E allora i pidiellini, gente di mondo avvezza a percepire
ogni cambiamento stagionale, con il fiuto di uno spinone italiano, emigrano,
volano altrove alla ricerca di un tartufo migliore da annusare, di un altro
padrone al quale consegnarsi, incapaci come sono di prendere la
vita nelle loro mani. In 300, non più giovani, tanto meno forti, hanno deciso in
queste ore di lasciare Silvio al suo destino. Glielo hanno dimostrato votando
la fiducia al governo Monti sul decreto anticorruzione, più di così... e tutti
sono pronti a scommettere che altrettanto faranno con la Legge di Stabilità che
Nano Bifronte avrebbe voluto stravolgere ancora una volta pro domo sua, non per
gli altri che non contano un cazzo. Quando Benito, per salvarsi il culo, e
tentare un’ultima, impossibile, resistenza, decise di fuggire a Salò, lo
seguirono più di 30 irriducibili fasci, con qualcuno che addirittura avrebbe
continuato a immolarsi per lui. Sarebbe facile ironia dire che chi ha deciso di
condividere il proprio destino con Silvio, nasconde la voglia perversa di
impalarsi, ma proprio perché è facile, la lasciamo agli autori della barzelletta
su Mohamed Esposito, noi preferiamo altro. Ora, in questi convulsi momenti post-elezioni
siciliane, la fine del regno di Silvio è nell’aria, vicina come non è mai stata
da quando si è dimesso, contrattando la sua uscita dalla vita politica a suon
di privilegi e impunità. Mai come in queste ore, la pochezza di un ex-Dio, è
venuta fuori in tutta la sua devastante insulsaggine di uomo e di politico
avvezzo a vendere prosciutti, deodoranti e, purtroppo, sogni nei quali hanno
creduto milioni di italiani inebetiti da Dallas e dalle sue tivvù. Mai come in
queste ore, a meno di improbabili voltafaccia da gatto dalle nove vite e
nessuna certezza, la sensazione che Silvio stia facendo capolino a occidente,
si sta trasformando in visione. I suoi fedelissimi, con Danielona Santanché in
testa, puntano su un manipolo di giovani imprenditori, di donne tenacemente
legate alla patologia del farsi usare, di qualche nostalgico della prima Forza
Italia, quella che rappresentò la Marcia su Roma del ventennale Duce di tutte
le Italie e di un pezzo di Albania, per tentare di resistere, di riaffermare un
berlusconismo praticato con ancora Berlusconi alla testa di un manipolo di
disperati. Silvio, senza le sue armate, è un re ancora più nudo di quello di
Andersen, più proiettato verso una Gestalt Therapy inevitabile, piuttosto che a
un non più rinviabile interesse comune. È finito, stavolta lo speriamo sul
serio, il regno di un uomo che la Storia ricorderà al pari delle 10 piaghe d’Egitto,
quelle che cessarono quando gli ebrei poterono andarsene indisturbati. Se fosse un paese normale, in
Italia potrebbe accadere lo stesso, via Silvio, finite le piaghe. Ma siccome non lo è, pensiamo a chi dovrebbe sostituirlo e ci viene da piangere: un sindaco che
blatera pochezze, manipolato da un berlusconiano delle prima ora, e un comico
genovese incazzato come una iena, manipolato da uno più abituato a trattare con
i computer che con gli uomini (che un po’ gli stanno pure sul cazzo). Adda’ veni’
Baffone, concittadini, adda’ veni’...
Fantastico Max, bellissimo.
RispondiEliminaMarco
Riacquistata lucidità, era ora.
RispondiEliminaan
Senza freni, il vero Max e una storia che speriamo davvero finisca qui.
RispondiEliminaAntonio
Inevitabile il riferimento a Salò, compresa ovviamente la amatissima visione pasoliniana delle 100 giornate. Complimenti Max.
RispondiEliminaVania
chissà che dopo la caduta ci venga anche spiegato cove il divo-silvio ha preso i soldi per iniziare i suoi businnes.
RispondiEliminafermo restando incredibile che si parli della liquidazione del padre direttore generale, in quando dipendente di una banca privata monosportello e quindi ex cassiere diventato direttore di agenzia
Maipisensa
Max hai dimenticato di citare la BIANCOFIORE .
RispondiEliminaMa le donne del trentino , sono tutte come costei?
se no cerchino di smarcarsi bene.
Tutti lo sanno che Silvio ha iniziato i suoi affari grazie alla liquidazione del padre. Perché insistere ancora, malpensanti che non siete altro?
RispondiEliminaK.
Che delirio di contatti!!! Oggi alla grande, Max.
RispondiEliminaGiu
A proposito di contatti, credo che il tuo post di oggi sia stato il più letto di sempre. Ho ragione?
RispondiEliminaan-arché
L'analogia con Salò è esemplare. Complimenti.
RispondiEliminaH.
complimenti per l'articolo .anche io nel mio piccolo avevo fatto lo stesso paragone storico ,con una piccola differenzasui protagonisti. l'onorevole santanchè che mi sembra la petacci della situazione o la peron dell'impossibile. daltronde la sua storia di donna di destra lo dimostra. non avendo avuto la possibilità di essere protagonista nel ventegno ,e con la sua storia politica conclamata ha trovato in silvio il suo padrone.ma parliamo di cose serie ,vorrei esprimere la mia opinione sul movimento 5 stelle.tuttila definiscono l'anti politica ma secondo me sbagliano. finalmentela generazione che questa politica ha cercato di eliminare stà trovando un luogo dove poter esercitare la propria voglia di esserci e di proporre ,.Grillo per il momento è il loro megafono ma presto molto presto spero che non ci sia più bisogno di lui se no rischiamo il grillismo al posto del berlusconismo. la gente stà iniziando ad aprire occhi ed orecchie e tutto questo grazie alla profonda crisi economica. daltronde noi italiani siamo sfortunatamente secondo me a svegliarci sempre quando ariviamo ad un passo dal baratro.siamo difronte all'ennesima rivoluzione bianca cioè senza armi .le prossime elezioni saranno l'occasione per capire che possiamo avere una classe dirigente giovane e capace anche non votando i partiti tradizionali . renzi il vecchio che avanza ho sempre votato centro sinistra ma non mi riconosco più nei personaggi che la vogliono rappresentare renzi,uno che gira l'italia in camper e sul suo camper non c'è nessun simbolo del mpartito che appartiene e come se rinnegasse la sua storia e pretende di rappresentare esso i simboli sono importanti e rapresentano la storia.ps ho scritto tutto in minuscolo perchè ritengo un modo esprimere la pochezza dei protagonisti di questo mioscritto distinti saluti Giuseppe
RispondiEliminaEchi dal passato.
RispondiEliminaCome schegge riflesse In frammenti di specchio
Riuniti nella clessidra del tempo i ricordi affiorano
Sottoforma di granelli di sabbia scanditi dà l’orologio del tempo
Pulviscolo che la tempesta della vita a sparpagliato nel cielo
Lasciandoli al giudizio de l’anima.
PS Non c’è nessuna differenza fra ( Democrazia e Comunismo)
Sino a che nel Mondo prevarrà la cupidigia
il Popolo sarà Sempre sfruttato dalla classe dominante.
La differenza ci sarà quando il credo delle due forze Politiche
Si completerà fondendosi ha formare un solo credo ( EGUAGLIANZA SOCIALE)
VITTORIO