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martedì 15 luglio 2014
Indagato Maroni. Neanche stavolta ha letto la notizia sul Fatto
Non riusciamo a capacitarci di
come la Lega sia riuscita ad arrivare al 6 per cento alle ultime
europee. Oltre che personaggi indefinibili, con la sindrome del KKK e
degli investimenti in diamanti in Tanzania, i leghisti fanno finta di
combattere il sistema (non sono gli unici, in verità) mentre sotto
sotto ne seguono le regole peggiori. Il democristianesimo è lungo da
morire, sono passati venti anni dalla dissoluzione apparente della
Balena Bianca, ma i balenotteri nati nel frattempo continuano a
crescere e a moltiplicarsi. Il democristianesimo è un'aberrazione. È
quel vezzo intollerabile di far passare qualsiasi fatto della vita
come un favore. Il “devi conoscere altrimenti non sei nessuno”,
lontano dal morire continua a essere concettualmente baldanzoso, roba
da far gonfiare i petti come per una medaglia al valore. Il
democristianesimo è paraculismo allo stato puro. Leggete Maroni:
“Sono assolutamente sereno e, allo stesso
tempo, molto sorpreso. Per quanto a mia conoscenza, è tutto
assolutamente regolare, trasparente e legittimo. Si tratta di due
contratti a termine per persone che svolgono, con mansioni diverse,
attività quotidiana di supporto della Regione dalla sede di Roma. La
loro attività è finalizzata alla ottimizzazione e alla efficienza
della macchina organizzativa in vista dell'evento Expo. Sono,
ribadisco, sereno e fiducioso che le cose verranno al più presto
chiarite”. Tutto trasparente, no? Se non fosse che una delle due
assunte è la signora Mara Carluccio, fedele collaboratrice dello stesso
Maroni quando era ministro dell'Interno, e l'altra, Maria Grazia
Paturzo, viene descritta genericamente come vicina al Presidente. L'indagine dei
giudici di Busto Arsizio, ha stabilito invece che queste assunzioni
sono state fatte per supplire a quelle mancate per l'ingresso nello
staff di Roberto Maroni. Mancate perché sarebbero passate sotto la
lente di ingrandimento della Corte dei Conti. Lo abbiamo detto
all'indomani dell'assunzione per chiamata diretta della compagna di
Matteo Salvini in Regione: la Lega punta decisamente a debellare la
disoccupazione giovanile e quella femminile in particolare.
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