Con l'introduzione del POS si apre la colletta nazionale a favore dei medici e dei dentisti. I poveretti rischiano di morire di fame
La prima tentazione per il post
di oggi, era stata quella di occuparci di Don Inzoli, noto alle
cronache per la passione viscerale nei confronti delle auto di
lusso, dei sigari costosi e delle altolocate frequentazioni
politiche. Poi, però, siccome tutti sanno cosa pensiamo di
Comunione & Liberazione, ci siamo detti che sarebbe stato come
sparare sulla Croce Rossa: i maramaldi in clergyman che si sono
arricchiti grazie alle opere e alle omissioni, sotto il papato di
Francesco stanno tornando allo stato laicale e a far penitenza
intraprendendo percorsi psicoterapeutici appropriati. Allora abbiamo
deciso di indirizzare la nostra attenzione sui medici e sui dentisti,
che non saranno preti ciellini ma che in quanto a opere e omissioni
non sono secondi a nessuno. Stracciandosi i camici e lasciandosi
andare a dichiarazioni quanto meno improvvide, i professionisti di
cui sopra non ci stanno a dotarsi del POS. E lo hanno fatto sapere al
sottosegretario Del Rio che in questo momento ha, forse, cose più
importanti di cui occuparsi. Dicono insomma i medici e i dentisti:
“Con l'introduzione dei POS si corre il rischio di un aumento
considerevole delle tariffe e delle prestazioni”, che tradotto
significa, “fino a ieri abbiamo tranquillamente evaso le tasse
facendo aum aum e birra e salsicce con i pazienti, con quella
macchinetta infernale non sarà più possibile e fanculo la villa al mare”. Fino a qualche
giorno fa chiedere la fattura a un medico sembrava un delitto di lesa
maestà, oggi, con l'introduzione dei pagamenti elettronici, c'è il
rischio che la considerino un'onta da lavare con il sangue. E vai col
trapano senza anestesia. Eppure se si parla con un medico o con un
dentista, spuntano aureole da tutte le parti, proprio come quelle dei
pazienti che si trovano a pagare una visita 200 euro (non conosciamo
luminari che vadano oltre) o i 500 a dente di un professionista del
“sorriso”, così adorano amabilmente farsi chiamare.
Italiani: "brava gente"!
RispondiEliminaLa verità è che in questo modo vengono allo scoperto i difetti o forse sarebbe meglio dire le peculiarità degli italiani, ovvero: "TRUFFARE LO STATO" che tradotto vuol dire truffare se stessi. Ma questo è un aspetto secondario poichè gli italiani godono della capacità di truffare lo stato, propria o degli altri. E' nota l' ammirazione che si ha per chi la fa da furbo e questo la dice lunga sul senso civico del nostro "STRANO" popolo.