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venerdì 6 giugno 2014
Scandalo dopo scandalo è arrivato il verdetto finale: siamo un paese di truffatori e corrotti. E Raffaele Cantone è ancora in attesa dei poteri promessi
Certo che hai voglia di sperare.
Sperare in cosa poi, in una buona morte? Ci siamo appena ripresi
dallo scandalo dell'Expo ed ecco pronto quello del Mose. Leggendo la
lista dei corrotti colpiscono alcune cifre. È vero che nel frattempo
l'inflazione ha galoppato, che c'è stato il cambio lira-euro, che il
costo della vita è aumentato a dismisura, però a passare da 30
denari a 33 mila euro il salto ci sembra davvero spericolato. È
inutile, questo è un paese marcio. Quelli di Tangentopoli prendevano
a scusante che la politica costava, quelli che sono subentrati
(qualche recidivo a parte), non lo fanno neppure per la politica ma
per se stessi. Sono, quindi, delinquenti al quadrato con l'aggravante
del dolo e della premeditazione. È bastato che il governo del
condannato-passato-in-giudicato Berlusconi abolisse il reato di falso in bilancio, che
tutti si sono sentiti in dovere di diventare indifferentemente
corrotti e corruttori oltreché, naturalmente, evasori matricolati. E
più hai i soldi, e vesti Caraceni, più l'Agenzia delle Entrate e
Equitalia ti lasciano in pace perché jeans e polo fanno tanto morto
di fame. Preferiscono, loro, vessare le piccole e medie imprese, chi
le imprese vorrebbe avviarle e chi in un momento di difficoltà,
invece di trovare “accoglienza” e buon senso, trova la canna del
gas. Questo è un paese marcio, bacato dalle fondamenta da sempre. Non
c'è senso della collettività né quello dello stato. Non c'è
nessuna educazione civica né quotidiana e la nostra più grande
concettualizzazione è il vaffanculo con cui perfino marito e moglie
si salutano la mattina al posto del buongiorno. Popolo di ignoranti e
analfabeti funzionali, non sappiamo più leggere un articolo di
giornale e quando accade, ci fermiamo al titolo, al massimo al
sommario. Non sappiamo neppure arrabbiarci perché un popolo
arrabbiato non vota 5Stelle ma va all'assalto del Palazzo d'Inverno.
Siamo al de profundis e non possiamo neppure consolarci del fatto che
i corrotti e i corruttori hanno una certa età, molti giovani, basta
guardarli e ascoltarli, sono peggio. L'Expo, il Mose, la
ricostruzione dell'Aquila, quella dell'Irpinia, del Belice,
l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, il Ponte di Messina che
continua a succhiare soldi nonostante non sarà mai costruito, sono
lì a dimostrarci che questi governanti, e questa classe politica,
tutta insieme, nuova e vecchia, deve essere spazzata via da un soffio
d'aria fresca. I polmoni, però, chi ce li mette?
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