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martedì 3 giugno 2014
Un 2 giugno senza il “passo dell'oca”. La virtù militare e quella civile
Quant'è antica questa bandiera!
Sembra che il tempo ne abbia cancellato il fascino e l'importanza, il
significato profondo, lo spirito che la anima e la fa sventolare. I
colori della pace ci tornano in mente ogni anno il 2 giugno, festa
della nostra Repubblica. Il vezzo storico mantenuto ancora ieri, anche
se in versione easy, è quello di far sfilare, con piglio virile, i
rappresentanti di tutte le forze armate. Invece di una tranquilla
passeggiata lungo i Fori Imperiali, con il solo scopo di mostrare
alla gente incuriosita perché è necessario avere ancora sette,
diconsi sette “armi”, sembra che i generali abbiano inteso
lanciare messaggi che tendono ad accreditare la virtù
militare come la virtù civile più alta. Nulla di più antistorico,
soprattutto in un Paese che “ripudia la guerra” e che ha
calpestato in una decina di occasioni, l'articolo 11 della
Costituzione. Bella però questa bandiera. Bella e amata soprattutto
perché mai un simbolo è riuscito ad avere i mille significati che i
colori che mostra si portano appresso. Bella perché fa ritenere
ancora una volta figlia di una cultura che la storia ha condannato, la rincorsa agli armamenti che la nostra
nazione sta attuando come se dovessimo sederci al sole di un
nuovo impero. E non è un caso che i fascisti amino missili e
pistole, mitragliatori e aerei da bombardamento, maschere antigas e
sfollagente hi tech di nuovissima generazione. Loro la guerra, pur non avendone vinta una, ce l'hanno nel dna. Noi immaginiamo un 2
giugno diverso. Si può? Pensiamo a tutti i musei aperti, non solo ai
giardini del Quirinale. Pensiamo alla musica, al teatro, al balletto,
al cinema gratis per tutti almeno un giorno, a servizi navetta che
trasportano gli italiani nei luoghi che fanno del Bel Paese il Bel
Paese, ai libri e ai cd musicali al 50 per cento, alle bande che
svegliano paesi e città in un delirio di note musicali. Certo,
queste cose non avrebbero il fascino del “passo d'oca” dei
paracadutisti e dei lagunari, però volete mettere che botte di
meraviglia! L'Italia che vorremmo è priva di F35 e di tutte le diavolerie
intelligenti che fanno fare bella figura alle esercitazioni della
Nato e che costano un fottio. La nostra Italia guarda al bello che
c'è, ed è tanto, e che lascia al mare tutte le forme possibili di
difesa. E poi, ci dobbiamo difendere da chi? Passa il tempo ma i
cervelli bacati restano e mentre l'Europa ci dà ancora una volta i
compiti a casa non capendo che è finita la stagione delle
bacchettate, i destrorsi danno la dimostrazione che la Passera per
loro è preponderante. Libero la scrive addirittura con tre “esse”:
Passsera! Ed è tutto un bel godere.
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