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martedì 12 marzo 2013

La protesta dei pidiellini al tribunale di Milano. Fra lifting e silicone se avesse piovuto, sarebbe stata una strage.

In questi venti anni, le occasioni per vergognarci della nostra italianità, sono state tante. Tantissime. Quando qualche tempo fa ci capitava di andare all'estero, l'appellativo che ci veniva dato spesso era “bella gioia”, seguito da “ciao”, al massimo “spaghetti”, perché la pizza era diventato un piatto universale. Per un periodo ci hanno chiamato “Roberto Baggio”, a Boston ci chiamarono addirittura “Lùsiano” e non c'era nessuna crisi d'identità, eravamo italiani, eravamo Pavarotti. Siamo passati, in un giro di tango, a “Berlusconi ahahah”, fino a “Italiano? Bunga bunga ahahah”, che ci ha fatto girare le palle come pale d'elicottero. Inutile ricordare il nostro glorioso passato, tanto meno le vestigia dell'Impero che fu, eravamo diventati, universalmente, quel curioso trenino in cui tutti si attaccano, letteralmente, a tutti e se ti capita davanti una donna devi ritenerti fortunato (anche dietro, mica si scherza). Ora, a fronte di tanto, spudorato, interplanetario sputtanamento, ci tocca assistere a scene disgustose, come quella di ieri davanti al tribunale di Milano, in cui i parlamentari del Pdl hanno protestato contro i giudici berijani e gli eredi di Mengele, rei di perseguitare Silvio. E, a protestare, c'erano ovviamente fior di indagati, di condannati in primo grado, di portatori insani di avvisi di garanzia. Oltre ai vecchietti di “Villa Arzilla”, che finalmente potranno tornare a godere di una intera confezione di Viagra da 25mg, c'erano tutti, ma proprio tutti: da Verdini a Lupi alla Gelmini, famosa teorica del tunnel Gran Sasso-Cern.
C'era anche Renato Brunetta ma nessuno lo ha visto. Da quelle bocche è uscito di tutto e, se non fosse che prima c'era entrato di tutto, la cosa si sarebbe potuta risolvere con qualche querela e l'accusa di attentato alle istituzioni democratiche dello Stato. E invece no. Nonostante i titoli terrorizzanti degli house organ, e la minaccia di manifestazioni di piazza (con chi non si sa), i magistrati di Milano hanno doverosamente taciuto. Si sono fatti sentire, invece, quelli di Napoli che hanno chiesto il giudizio immediato per Berlusconi. L'accusa è quella della compravendita di parlamentari, in poche parole: corruzione. Poi, come giudicare la dichiarazione, anonima, del carabiniere in servizio al tribunale che ha detto: “Ma che messaggio diamo agli italiani? Ci tocca sedare le manifestazioni dei centri sociali, degli operai, dei sindacati, degli incazzati e poi permettiamo a questa gente di occupare le aule di giudizio. Boh”! Ma la vergogna vera di ieri, permetteteci di usare un eufemismo, è che questo ammasso di carne bianca, siliconata, chimicamente trattata, e infettata da enterobacteriacei, si è permesso di posare per i fotografi sotto i ritratti di Falcone e Borsellino che, da mesi, campeggiano sulla facciata del tribunale di Milano in imperituro ricordo. E lo scatto che ritrae la Danielona and his dear friends, è stato fatto proprio per mettere in evidenza la distorsione storico-politica della manifestazione di ieri. Sapete quali sono i nomi scritti sulla testa dei parlamentari del Pdl? Ve li elenchiamo: Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina. Meditate, milioni di teste di cazzo che alle urne votate ancora per questa gente.

6 commenti:

  1. posso stampare migliaia di volantini con questo splendido post lannciarli dal mio aliante in tutti i cieli del nostro paese?
    Fantastico

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  2. Ciao Roby, puoi farne quello che vuoi...
    Grazie per il "fantastico".

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  3. Senti fantastico, lo sai che questa sera fanno tre anni che mi addormento solo dopo aver letto i tuoi post? Lo sai che anche se non pubblichi, vado a rileggere quelli precedenti? Lo sai che quando ti hanno hackerato mi sono sentita persa? Lo sai che anche mio marito li legge a letto con me sull'Ipad? Ecco, te l'ho detto. Non sono maniaca, è che tu mi fai finire bene la giornata, anche se le cose che scrivi mi fanno spesso incazzare. Non ce la farei a leggerti durante il giorno. Tu sei il mio piccolo miracolo notturno. Grazie Max.
    PS. Quello sdraiato al mio fianco ha voluto leggere il commento. Mi ha autorizzato a pubblicarlo. Che marito democratico che ho!
    K.

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  4. http://doma-n-de.blogspot.it/2013/03/ce-anche-chi-risponde.html

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