L'”effetto
Renzi” è servito soprattutto a mettere un po' di pepe nel culo di
questo governo. Per la prima volta in mesi di latitanza e di
discussioni vuote, qualche piccola concretezza si materializza
improvvisamente. La legge elettorale passa dal Senato alla Camera,
dove i numeri sono diversi e il Pd conta sicuramente di più. Renzi
incassa il “parliamone” di Alfano e a nulla è servito l'ennesimo
diktat di Quagliarello che prima minaccia la crisi di governo, poi si
ritira in buon ordine e dice anche lui: “Parliamone”. Si tagliano
le accise sull'energia e si mette mano all'abolizione del
finanziamento pubblico ai partiti mascherato, fino al 2017, da
“rimborso spese elettorali”. Curioso che i manganellatori del
provvedimento siano i 5S (le cui ragioni sono indiscutibili) e
Maurizio Belpietro: che lo strano asse FI/5S sia una cosa più
concreta di un vocio popolare? Forse Grillo non lo sa, ma ogni volta
che Sallusti e Belpietro scrivono che il comico ha ragione, la
trappola che quel genio del male di Silvio gli sta preparando, prende
sempre di più forma e sostanza.
Ma
Sallusti e Belpietro, pronti a distruggere ogni provvedimento del
governo LettaLetta “a prescindere”, nulla hanno scritto sulla
defiscalizzazione del 19 per cento per l'acquisto dei libri. Convinti
come siamo che i due non siano propriamente il modello perfetto dei
lettori, dobbiamo pensare che il loro silenzio sul fatto specifico
sia dovuto dall'essere, il “padrone”, il più grande editore
italiano perché nulla ci vieta di dedurre che qualche milione di
euro in più entrerà sicuramente nelle casse della Mondadori e del
suo immenso impero editoriale. Ma non ce ne frega nulla, l'importante
è che quando acquisteremo un libro, cosa per noi diventata usuale
anche in tempi di crisi, potremmo detrarre dalle tasse il 19 cento
della spesa fino a un tetto massimo di 1000 euro (altri 1000 se
dovessimo acquistare testi universitari). La notizia ha sconvolto
parecchi commentatori e fra questi anche noi, visto che la linea di
tendenza emersa negli ultimi giorni era quella che i libri non si
comprano ma si bruciano. Ecco, se il governo desse la possibilità,
come avviene un po' dappertutto, di detrarre anche gli affitti,
l'acquisto dei generi di prima necessità, la benzina per
l'autotrasporto non solo degli agenti di commercio ma anche di chi
usa l'automobile per andare a lavorare, delle vacanze fatte in Italia
e del made in Italy non tarocco, forse qualche consumo potrebbe
tornare a essere fatto. Ma questa è un'altra Italia.
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