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venerdì 21 marzo 2014

Barroso e Van Rompuy ridono. Ma che ...zzo avranno da ridere 'o bacalao e o' rologiaio?

José Manuel Durão Barroso (detto 'u bacalao) è presidente della Commissione Europea da dieci anni, un'eternità. È uno di quei politici che auspica sempre il cambiamento, però degli altri. Per lui quella poltrona vale oro e non ha nessuna intenzione di mollarla. Peccato che, a occhio, prevederne una riconferma è dura, un altro mandato sarebbe insostenibile da un'Europa vecchia, ingessata e richiusa in se stessa come un pisello nel suo baccello. Herman Van Rompuy (detto o' rologiaio) è il presidente del Consiglio d'Europa, il primo da quando, dopo il Trattato di Lisbona, gli stati della UE decisero di dotarsi di un presidente a tempo pieno e non a mandati semestrali. Van Rompuy sconfisse Tony Blair, che come primo atto avrebbe dichiarato guerra ai Papalagi di re Tuiavii di Tiavea, il politico che tutti davano per nominato sicuro, perché era conosciuto come l'uomo della mediazioni impossibili, un grande negoziatore ergo, l'unico che potesse mettere d'accordo 27 stati in una botta sola. Il fatto che da più parti si dicesse che fosse un massone, non impressionò gli europarlamentari e il far parte del Gruppo Bilderberg venne ritenuta da tutti una nota di merito. Ora, lo stracotto Josè Manuel e il bilderberghiano Herman, come Stanlio & Ollio, hanno ripetuto la scena che fu di Sarko e Angelina quando qualcuno nominò Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa: hanno risolineggiato al nome di Matteo Renzi. Tutti sanno quanto amiamo Silvio, però quel prenderlo per il culo, ci sembrò un gesto riprovevole, specie per la coppia che più di ogni altro aveva sbeffeggiato l'Europa, la Grecia, Silvio e chi il Capataz rappresentava, cioè più nel male che nel bene, tutti noi.
Il vezzo di ridere sotto i baffi, a Mr. Bacalao e all'Orologiaio dei compromessi impossibili, non passa. In una situazione di merda, qual è quella che stiamo vivendo, i due big europei ridono quando dovrebbero piangere ripensando a tutte le nefandezze commesse in nome del rigore teutonico. Meno male, e lo diciamo senza nessun rimpianto, che Manuel se ne tornerà a cantare il fado nelle cantine di Lisbona e Van Rompuy a fare l'orologiaio, anche se delle rotture di palle impossibili.

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