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lunedì 24 marzo 2014

Tanto tuonò che... Le Pen

Chissà se Barroso e Van Rompuy stanno ancora ridendo... L'impressione è che al duo delle meraviglie, abilmente mosso dal burattinaio teutonico, il risultato delle elezioni amministrative francesi di ieri sia rimasto fermo lì, sullo stomaco, incapace di essere sciolto nonostante l'overdose di Digestivo Antonetto che sta lottando disperatamente per sciogliere la mappazza di salsicce, birra e baccalà magicamente mixate a mo' di tappo. Il risultato della “nera” Marine Le Pen era previsto. La euroscettica estrema destra francese ha lanciato un segnale inequivocabile ai ragiunat di Bruxelles e Strasburgo ignari del vento contro che sta spirando un po' dappertutto. E non poteva essere altrimenti perché le immagini della Grecia devastata dalla troika mercantile mondiale, sono ancora vive e parlano di politiche devastanti, moniti terroristi e omicidio nei confronti di una intera nazione. I commercialisti di cui sopra, talmente pieni di sé da non aver capito cosa diavolo stessero combinando, hanno ridotto l'Europa a una enorme macchina burocratica in cui se non fai i compiti a casa (parità di bilancio e conti pubblici a posto), ti becchi una reprimenda che neppure l'essere accompagnato a scuola dai genitori potrebbe rendere meno punitiva. Tutti (o quasi) del Gruppo Bilderberg, tutti (o quasi) massoni, tutti figli (o quasi) di David Rockfeller e dei Rotschild tout court, le teste d'uovo del Vecchio Continente stanno per conoscere una disfatta storica, quella rappresentata dai movimenti contro l'Euro che un po' per populismo, un po' per parlare alla pancia della gente, un po' perché stanchi di vivere obbedendo a regole stabilite da altri, avanzano dovunque sulle note di una marcia trionfale composta ed eseguita dagli stessi capi della UE bancocentrica. L'effetto Le Pen non riguarda, ovviamente, solo la Francia. Il 25 maggio, se continua così, ne vedremo delle belle e tutte rigorosamente “nere”.

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