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mercoledì 19 marzo 2014
Silvio non vota né può essere votato. Cercasi un Berlusconi urgentemente
L'avvocato Niccolò Ghedini (era
un po' che non lo si sentiva), si è detto “amareggiato”. Il suo
principale invece, si è chiuso in un desolato mutismo. Ieri la Corte
di Cassazione ha messo la parola fine sul Berlusconi condannato per
frode fiscale, confermando i due anni di interdizione dai pubblici
uffici. Il 10 aprile, il tribunale di Milano lo affiderà “in
prova”, come uno stagista qualsiasi, ai servizi sociali. Finisce il
sogno di Berlusconi di essere il capofila di Forza Italia alle
prossime elezioni europee, questa volta, insomma, non ci sarà il suo
nome a fare da traino a una lista che senza di lui è come il
Barcellona senza Messi, una normale squadra da centroclassifica. In
attesa di infilare il suo indice nelle parti intime di Landini,
Daniela Santanché (e il di lei compagno Alessandro Sallusti), sta
raccogliendo milioni di firme per permettere a Silvio di figurare su
quella lista che altrimenti sarebbe un elenco di nomi senza senso
buono solo per fare l'appello in una classe di somari. Senza Silvio,
Forza Italia vale il 15 per cento, percentuale ragguardevole ma utile
a niente. È per questa ragione che il Capataz sta cercando in tutti
i modi di convincere uno dei figli, uno qualsiasi, a presentarsi alle
elezioni. Uno che si chiami Berlusconi in questo momento è
indispensabile, ci ha provato con Marina (niet), con Piersilvio
(niet), con Barbara (niet), con Luigi (macché) e perfino con
Eleonora ma il risultato non è stato all'altezza delle aspettative,
nessuno vuole trascorrere cinque anni della propria esistenza in
quella rottura di palle senza fine che si chiama Parlamento Europeo.
E la cosa è addirittura di capitale importanza se si considera che,
dall'altra parte, tutti stanno facendo i conti con l'attivismo
irrefrenabile di Matteo Renzi che sembra uno e trino, un novello san
Giovanni da Copertino in possesso del dono della bilocazione. Via
via, Matteo li sta oscurando tutti, compreso Beppe Grillo che in questa
occasione ha deciso di monetizzare i comizi trasformandoli in
spettacoli da Palasport. Cari lettori, se fra di voi ci fosse un
“Berlusconi”, è arrivato il momento di farsi avanti. Quel
cognome che fino a oggi è stato motivo di derisione, si potrebbe
trasformare in una fonte inesauribile di guadagno.
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