Tutto è legato al 10 aprile,
quando i giudici del tribunale di Milano decideranno di che pena deve
giudiziariamente morire Silvio Berlusconi. E la questione è talmente
delicata che perfino gli avvocati del Sire si sono guardati bene dal
presentare al tribunale le “preferenze” del pregiudicato, come
avviene di solito quando in discussione ci sono o l'affidamento ai
servizi sociali o ai domiciliari. Per Silvio il massimo sarebbe se i
giudici optassero per i servizi sociali. Avendo il suo ruolo di
leader politico un risvolto sociale non secondario, Silvio potrebbe
continuare a fare politica da Arcore, anche se la lista dei
visitatori dovrebbe essere comunque approvata di volta in volta dai
giudici. Completamente diversa la faccenda qualora i giudici lo
inviassero ai domiciliari, provvedimento che ne impedirebbe, di
fatto, qualsiasi movimento. In questo caso, il terrore di Silvio di
vedersi scippare il partito è evidente e sta assumendo aspetti
patologici. Nel mirino la vecchia classe dirigente di Forza Italia,
quella composta dal trio Verdini-Fitto-Scajola, che rappresenta anche
il vero, potentissimo serbatoio di voti del partito. L'aria che tira
è quella di una profonda ristrutturazione di FI che non prevede la
presenza attiva dei tre del de profundis. Anzi, il loro siluramento
accelererebbe l'arrivo del nuovo cerchio magico, quello composto da
Toti, Maria Rosaria Rossi, Francesca Pascale, Dudù e Marcello Fiori
che andrebbero a comporre, con altri fedelissimi, il nuovo consiglio
di presidenza di Forza Italia (nominato motu proprio da Silvio poche
ore fa), 25 membri nuovi di zecca con i cinque restanti, fra cui
Fitto e Verdini, in netta minoranza. Con un partito allo sbando,
Berlusconi sa che le prossime elezioni europee potrebbero
trasformarsi in un delirio collettivo, con il rischio di essere
sorpassato dal Movimento 5 Stelle che ieri, per penna di Grillo, ha
escluso ogni alleanza con Marine Le Pen. Pronta la risposta della
Noire Dame “Veramente nessuno gliel'ha chiesto di allearsi con me”.
PS. Il premier Renzi non ha
partecipato alla cena conclusiva del G7. Motivo: “dossier
importantissimi da studiare”. La ragione vera era la biciclettata
del martedì con Don Matteo.
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