Oggi è giovedì e non abbiamo
nessuna voglia di incazzarci. C'è il sole e la cupezza dei giorni di
pioggia ha lasciato il posto a 20 gradi di calore salutare per le
nostre ossa e soprattutto per la nostra testa. Ci alziamo dicendo:
“Meno male, un altro giorno”. Poi ci mettiamo davanti al pc per
la consueta rassegna stampa e le palle, come sempre, come
ogni maledetto giorno, iniziano a girare. È più forte di noi. Ormai
il contatto quotidiano con la politica italiota ci irrita, la
delusione l'abbiamo elaborata da un pezzo come i lutti e le
separazioni, però resta un retrogusto amaro per l'ignoranza dei
politici, l'insensibilità dei legislatori, il pressappochismo dei
boiardi di Stato. E ci rendiamo conto di essere un paese malato già
dalle fondamenta, minate da anni di irresponsabilità e da vergognose
slinguazzate senza bandiera e pro privilegi loro. L'Italia è un paese che
ha vissuto gli ultimi venti anni vedendo crescere tutto, povertà,
disoccupazione, debito pubblico, malaffare, corruzione, concussione,
vilipendi all'intelligenza, ignoranza, insensibilità, egoismo,
protagonismo e violenza meno che il Pil, l'unico fattore che poteva
interessarci. L'Italia è un paese che negli ultimi venti anni non ha
fatto un passo sul versante dei diritti civili anzi, li ha cancellati
sulla base dell'asse forte (e diabolica) Stato-Chiesa traducibile in B&B, alias Bertone/Berlusconi. Gli unici che
siamo riusciti a compiere (parliamo dei pochi, millimetrici passi
sulla strada della civilizzazione dello Stato), sono stati resi
possibili dalle sentenze della magistratura e, in primis, da quelle
della Corte Costituzionale. L'ultima, di ieri, è quella della
dichiarazione di anticostituzionalità dell'articolo 4 comma 3 della
legge 40, quello che vietava la fecondazione eterologa in Italia
costringendo le coppie sterili ai famosi viaggi della speranza di
avere un figlio all'estero. Questa legge vergognosa, che vide
all'epoca della sua approvazione l'astensione di Matteo Renzi e il
voto di “coscienza” di Francesco Rutelli, è stata cancellata
dalla Corte Costituzionale. Anche in Italia, quindi, una coppia
dichiaratamente e scientificamente sterile potrà mettere al mondo
un figlio, un salto di qualità e un adeguamento legislativo che
aspettavamo da 10 anni e che Famiglia Cristiana, solitamente un
organo di informazione attento ai cambiamenti dei tempi, ha bollato
come “ultima follia italiana”. Ce ne faremo una ragione. E non è
finita qui, fermo restando il discorso che sempre la Corte
Costituzionale ha dichiarato illegittimo il “Porcellum” spingendo
i legislatori de noantri alla formulazione di una nuova legge
elettorale. Sempre di ieri è la sentenza del tribunale di Grosseto
che ha ordinato all'anagrafe del Comune di trascrivere nel registro
dei matrimoni quello fra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci,
regolarmente sposati a New York. La sentenza del tribunale toscano è
esemplare, e afferma che: “nel codice civile
non è individuabile alcun riferimento al sesso in relazione alle
condizioni necessarie al matrimonio”. In attesa degli strali
dell'Osservatore Romano, di Avvenire, di Famiglia Cristiana e della
CEI tutta, prendiamo atto che ancora una volta sono stati i giudici a
stabilire ciò che è legale e quello che non lo è, coscienza a
parte, sensibilità a parte come si usa in un normale stato laico.
Poi c'è Berlusconi. Oggi tre giudici donne decideranno come espierà
la pena. A difenderlo altre due donne. Ma cosa sarebbe il mondo di
Silvio senza le donne?
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