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lunedì 21 aprile 2014
Il super attico del Cardinale Carrozziere e l'ira funesta di Papa Francesco
Hai voglia di predicare contro i
preti “untuosi, sontuosi e presuntuosi”! Così come per i
politici la perdita dei privilegi rappresenta quasi un'offesa
personale, per gli altissimi prelati dell'era pre-Francesco,
l'eventualità di essere considerati preti di campagna qualsiasi deve
rappresentare una sorta di attentato al dono divino di considerarsi
“potenti”. Immaginiamo per un momento questa scena. Una mattina,
di buon'ora come consuetudine, Papa Francesco esce dal suo bilocale
di Casa Santa Marta (circa 70 mq). Il rumore dei piastrellisti, stuccatori,
muratori impegnati con i sottotraccia deve essere infernale. Lancia
un'occhiata al vicino Palazzo San Carlo e vede che l'ultimo piano è
completamente sottosopra. Chiede cosa stia accadendo e la risposta
deve averlo lasciato di sasso: “Santità è il nuovo attico del
Cardinale Bertone, 700 metri quadrati di casetta sobria e povera, con
vista sulla Città del Vaticano che di notte deve essere una figata”.
Papa Francesco non si scompone. Prende carta e penna e verga di
proprio pugno un appunto da consegnare direttamente nelle mani del
Predicatore della Santa Sede che la sera, durante le cerimonie per il
Giovedì Santo, leggerà urbi et orbi. Possiamo solo immaginare
quello che sta accadendo in Vaticano da quando c'è il Papa argentino
ma, nello stesso tempo, ci rendiamo conto di quanto la magnificenza
del berlusconismo abbia contaminato nel profondo anche la struttura
politico-diplomatica della Santa Sede. E se il venir meno dei
privilegi fa star male da bestia il senatore Antonio Razzi,
figuriamoci l'ex Segretario di Stato della Chiesa cattolica.
Privilegi, affari loschi, pedofilia, lobby gay, riciclaggio, manca lo
“spaccio” e il quadro è completo. Ma Papa Francesco, un
assaggiatore di fiducia lo ha nominato?
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