Questa sera a casa di Silvio
Nelle motivazioni della condanna
a un anno (per sfruttamento della prostituzione) dell'avvocato
Salvatore Castellaneta, il giudice del tribunale di Bari descrive a chiare lettere
quello che avveniva durante le “cene galanti” di Arcore e di
Palazzo Grazioli nel periodo di total sex&rock and roll dell'ex
presidente del consiglio. Scrive il giudice: “A casa del Cavaliere
una fiorente attività di prostituzione,
oscenità e bassezza, mercimonio del corpo femminile e considerazione
delle donne come semplici oggetti suscettibili di commercio a scopo
sessuale”. In poche parole le residenze di Silvio erano dei veri e
propri bordelli. Per falsa testimonianza, andranno a processo anche
tutte le ragazze che avevano mentito in fase dibattimentale, così
come la troupe del lenone Tarantini che arruolava le stesse e che
pagava regolarmente dopo le prestazioni con il Capataz. Il beneficiario di tutto
questo puttanaio era uno e uno solo: Silvio Berlusconi, ex senatore,
ex presidente del consiglio, ex cavaliere della repubblica. E ieri
sera, questo galantuomo tutto d'un pezzo, durante Piazza Pulita, ha
accusato il Presidente della Repubblica di non avergli concesso la
grazia motu proprio, cioè senza che nessuno la richiedesse, per rispetto
dei grandi meriti che lo stesso Berlusconi vanta per aver ridotto
l'Italia a un paese di ignoranti funzionali sì ma clienti affezionati
dei suoi imperi industriali. Tutti gli osservatori dicono che le
uscite dell'ex Cavaliere sono frutto del tentativo di recuperare un
elettorato, quello di Forza Italia, smarrito e confuso, ma a noi
questa lettura non convince. Silvio è uno ripiccoso. Sotto
l'apparente leggerezza e bonomia, si nasconde un individuo astioso,
invidioso, portatore d'odio e di disinformazione pianificata a
tavolino, insomma, l'esatto opposto della personcina per bene che
spaccia di essere da venti anni a questa parte. Non pensiate che gli
costi una grande fatica insultare i tedeschi e il presidente della
repubblica perché lui la pensa veramente così. Al contrario di
Beppe Grillo che non pensa adattandosi a fare il megafono, Silvio ha
testa e convinzioni radicate nel tempo. È vero che avrà letto, al
massimo, un paio di libri in tutta la sua vita, ma resta il fatto che
da commerciante inarrivabile qual è, sa perfettamente quali corde
toccare per vendere la sua paccottiglia. E per raggiungere lo scopo,
Silvio non guarda in faccia a nessuno, l'importante per lui è
azzeccare le parole chiave che, nel caso di questa campagna
elettorale sono:
1) attacco
quotidiano al Presidente della Repubblica per elidere l'elettorato
dei 5 Stelle;
2) attacco
a testa bassa alla Germania per acchiappare gli euroscettici;
3)
definire Matteo Renzi un “non comunista” per far scappare gli
elettori di sinistra e abbassare la percentuale del PD.
Tutto ciò
è stato studiato rigorosamente a tavolino, e a Silvio non costa
nessuna fatica mettere in pratica la strategia anche perché è
esattamente ciò che pensa. Stasera andiamo tutti a casa di Silvio,
magari una porzione di risottino allo champagne è avanzata.
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