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sabato 12 luglio 2014

La Lega combatte la disoccupazione femminile. La compagna di Salvini assunta in Regione per chiamata diretta

Non si sa se per combattere la disoccupazione, o la disoccupazione femminile in particolare, sembra che i nostri politici siano diventati molto sensibili circa l'ingresso nel mondo del lavoro del gentil sesso. Dopo la storia di Silvio e le donne (siamo in attesa della sentenza d'appello sul processo Ruby, e il tribunale di Bari lo ha rinviato a giudizio – ieri – per sfruttamento della prostituzione), altre storie di questo genere emergono ogni giorno dalle cronache dei giornali. Dal Piemonte alla Lombardia, dall'Abruzzo alla Calabria, l'Italia sembra essere diventata un immenso ufficio di collocamento femminile. Mogli, compagne, fidanzate, amiche, amiche delle amiche, amanti, prostitute ricattatrici, vergini per caso e per credo religioso, geni in gonnella e ragazzotte che geni non lo sono e non lo saranno mai, vengono assunte dai loro protettori politici senza neppure passare attraverso lo straccio di un concorso pubblico. Troppa fatica far imparare a memoria alle raccomandate le risposte ai quiz, tanto vale assumerle per chiamata diretta, nessuno se ne accorge e le poverine non sudano sui libri ma in un bel lettone morbido. Nella trappola della compagna assunta per non si sa quali meriti, è caduto anche il duro e puro Matteo Salvini, quello che tuonò contro Belsito e i familiari spendaccioni del Senatur. La compagna di Matteo è stata insomma assunta in Regione Lombardia direttamente nello staff dell'assessore Maria Cristina Cantù, leghista anche lei, responsabile della famiglia, solidarietà sociale e volontariato. L'assunzione, denunciata dal Fatto Quotidiano, non ha causato quello scalpore che avrebbe meritato, visto che uno dei protagonisti è anche uno degli assertori più convinti della slogan “Roma ladrona”. Ma tant'è. Intervistato a proposito, Salvini ha detto: “È stata assunta perché è brava”. Amen. Non discutiamo, non avendo prove, la bravura della compagna di Matteo, ma quello che ci ha sconvolto, come sempre, è stato il governatore lumbard Roberto Bobo Maroni, il quale ha detto: “L'assunzione della compagna di Matteo Salvini? Non leggo il Fatto”. Ma ti venga un bene, Bobo. Vabbè che non leggi il Fatto, ma almeno le delibere delle assunzioni dirette nella regione che governi, le vuoi controllare o no?

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