La carne è debole. I medici, a volte, di più. Le perversioni sessuali “in”
Ce ne
sono di tutti i tipi. Sotto, nella norma, e sopra le righe le
devianze legate al sesso fanno notizia solo per i nomi spesso
impronunciabili che la scienza psichiatrica affibbia loro. A parte le più
vergognose, tra le quali spicca la pedofilia, le altre potrebbero
tranquillamente essere inserite nella guerra alla noia che il sesso
fatto in modo tradizionale si porta appresso. Per commentare questa
notizia (ne parliamo fra qualche riga), siamo andati a documentarci
su un giornale femminile, soprattutto per capire quali siano oggi le perversioni più
gettonate e, inutile negarlo, qualcuna ha turbato anche noi vecchi
lupi di mare.
La
sitofilia, ad esempio, è la passione per i giochi erotici a base di
cibo. Ora finalmente sappiamo che fine ha fatto quella famosa
zucchina lasciata sul tavolo. La maieusofilia è l'eccitazione per le
donne in stato di gravidanza, considerato però che i mariti in quel
periodo ricorrono alle cure di amanti meno ingombranti, potrebbe non
essere male. La ierofilia è la più curiosa; lo sapete che c'è
qualcuno che si eccita a contatto con gli oggetti e le immagini
sacre? Ora lo sapete. Il branding è già più doloroso, si tratta di
marchiare a fuoco il sottomesso per stabilirne l'appartenenza. La
crematistofilia è l'eccitazione che si prova per i rapporti a
pagamento. Insomma, uno beccato in compagnia di una prostituta può
sempre dire di essere malato. Quella più divertente però è la
onirofilia, che non è altro (lo dice la parola stessa), che il sesso
fatto con persone addormentate magari perché da sveglie sarebbe
impossibile. Continuiamo con la dismorfofilia, l'attrazione folle per
le persone deformi, obese, anoressiche e quelle con gli arti
amputati. Ultima, ma solo perché il magazine femminile non ne cita
altre, la ospressiofilia che non è altro che l'eccitazione (sic!)
per gli odori sgradevoli. La rivista specifica che questa particolare
perversione deve essere condivisa con il/la partner, altrimenti le
conseguenze potrebbero essere disastrose.
Dopo
questa dotta introduzione, passiamo alla notizia che ci interessa.
A
Roma, un medico è finito ai domiciliari perché accusato di abusi
sessuali su alcune pazienti, detenzione di materiale pedopornografico
e adescamento di minori. Il dottore trentottenne, del quale La
Repubblica fornisce solo le iniziali, è L.E.A e avrebbe abusato
delle sue assistite durante le sedute di cavitazione medica, tecnica
usata per ridurre il grasso corporeo. Ora non sappiamo se il dottore
abbia allungato le mani prima o dopo la cura, quello che sospettiamo
è il fatto che quel liquido giallognolo costituito da grasso puro,
che passa dal tubicino inserito nel corpo e termina la sua corsa in
una tanica di plastica per rifiuti organici, lo abbia eccitato fino
alle conseguenze estreme.
In questi giorni ci stiamo rendendo conto
che uno va dal medico per curarsi e invece finisce, quando va bene,
sotto il treno (eufemismo) di perversi a tutto spiano.
Uno, a
Milano, si diverte a spezzare femori per allenamento, un altro, a
Roma, raggiunge l'orgasmo alla vista del grasso.
Ma non
è che alla fine i malati non siamo noi ma coloro che dovrebbero
curarci?