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domenica 29 dicembre 2013

Renzi, alias il democristiano più intelligente, dice: "Io non sono come Letta e Alfano". Ci vuole poco

Maurizio Landini, il duro e puro della Fiom, gli ha aperto una linea di credito (come vedete sono in buona compagnia). Mario Monti ha appena dichiarato che Matteo Renzi è come lui (questo fatto, invece, ci preoccupa un po'). La linea di credito che gli abbiamo aperto noi scadrà fra 16 giorni. Vedremo. Quello che è certo, è che Matteo, a bocce ferme, è sicuramente il democristiano più intelligente presente sulla scena politica italiana in questo momento. Il governo dei bi-DC, LettaLetta e Angelino 'O Schiattamuort Alfano, è un soggetto politico inguardabile, un gruppo di gitanti della domenica che, ubriachi alla fine di un terrificante picnic, tornano a casa sbandando paurosamente in autostrada. Quella messa in piedi dal duo delle meraviglie figlie del nulla, è una nebulosa pericolosissima perché non sa neppure lei di quali gas è composta; un dato è certo, quei gas sono tossici. Incapaci di prendere una decisione coraggiosa, i PD esitanti e i berluscones inconcludenti, sembrano dilettanti allo sbaraglio, impegnati più a non stonare che a cantare fino alla fine una canzone. Inadatti a governare, in preda alla sindrome "del presidente", figli di una politica che non esiste più, i LettaLetta boys&girls, che in qualsiasi altra parte del mondo sarebbero i protagonisti indiscussi dei giornali satirici, non ne hanno azzeccata, e non ne azzeccano, una. Il risultato è che non avendo soldi da impegnare, incapaci di reperirne se non con prospettive inesistenti e proiezioni economiche false, tolgono finanziamenti alla ricostruzione dell'Aquila per dirottarli a quella di Pompei. Di fronte a tanta scempiaggine, Matteo Renzi fa la parte del gigante, e non potrebbe essere altrimenti: è facile fare Davide quando i Golia sono giganti che non si reggono in piedi, fiaccati dalla loro stessa arroganza. Torniamo al meno peggio e noi, del meno peggio, ci siamo cordialmente stancati.

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