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mercoledì 19 febbraio 2014
Disperati dentro, disperati fuori. Perché Sanremo è Sanremo
Si è ripetuto il rito della
balaustra, solo che questa volta il protagonista non è stato un
figurante ma due operai del Consorzio dei bacini di Napoli e Caserta.
La disperazione arriva a far compiere gesti eclatanti ma si sa, se in questo paese
non ti vedono in televisione non conti un cazzo. Nonostante gli anni
passino a velocità stratosferica, resta il falso mito del “lo ha
detto la tivvù”, come se la televisione, in era berlusconiana, sia un mezzo di informazione credibile. Vedete, Silvio è riuscito
nella scientifica impresa di cambiare l'informazione in comunicazione
e si sa, chi comunica lo fa per i cazzi suoi, per mettere in mostra
se stesso e i suoi prodotti, mica per svegliare le coscienze. Allora
tutto quello che passa in tivvù, non passa per “informare” ma
per "comunicare" la bontà del prodotto (governo, leggi, decreti,
provvedimenti, “agire”, fatti mascherati, la via giudiziaria
della politica). Partendo dallo stesso presupposto degli operai del
Consorzio, Beppe Grillo ha tenuto il suo bel comizio davanti al
Teatro Ariston. In piena foga comiziale, il Comico si è lasciato
scappare “campagna pubblicitaria” invece di “campagna
elettorale”, lapsus che la dice lunga sulle reali intenzioni di chi
punta tutto alle europee e per questo ha rinunciato alla fallimentare comparsata
sarda. L'unica differenza che c'è stata ieri sera fra chi urlava
dentro e chi lo ha fatto fuori dal teatro, era la disperazione, vera
dentro, fasulla e tarocca fuori. Poi è un periodo delicato per i
pentastelluti. La base si è rivoltata contro i vertici e pretende
che i suoi portavoce vadano all'incontro con Matteo Renzi. Dopo aver
snobbato, come i cafoncelli scherzosi della Lega, l'incontro con L'Innominabile, la base ha detto chiaro e tondo ai vertici che da
Renzi ci devono andare. “Andrò io di persona personalmente”, ha
detto Beppe annunciando la diretta streaming. “Vado anche io” ha
detto il Patron di Gaia. Se pensano di sotterrare Matteo,
l'impressione è che ne vedremo delle belle. Da una parte il
“filosofo delle stelle”, dall'altra il teorico della
“leggerezza”. Gente un po' più seria no, vero?
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