Durante lo stucchevole dibattito
alla Camera, con il legaiuolo Buonanotte-Buonanno che ha parafrasato
Fantozzi dicendo a Renzi che corre su una bicicletta senza sella (oh
signur!), Matteo, fra un pizzino a Di Maio, una “buona telefonata”,
l'aggiustatina alla cravatta per mano di Del Rio ormai in pieno
possesso del mandato di Sottosegretario alla presidenza e l'ennesimo
scazzo Boldrini vs 5S, s'è fatto scippare una foto scattata al suo
banco. Sapete cosa s'è letto il presidente del consiglio durante gli
interventi demenziali dei Brunetta e dei Romani? L'arte di correre di
Murakami Aruki. Mica scemo il presidente del consiglio anche se,
considerato il contesto, Kafka sulla spiaggia non sarebbe stato male.
La lettura di Murakami, ha fatto apparire ai nostri occhi, il neo premier, sotto una luce diversa. Oddio, è vero che l'autore
giapponese di best seller mondiali viene considerato dai più un
autore per adolescenti, però, facendo parte anche noi degli
estimatori di Aruki, le cose sono due: o non è vero, e l'invidia
gioca sempre la sua porca parte, oppure contribuiamo ad abbassare
notevolmente la media di età dei murakamiani di ferro: gradiamo
entrambe le possibilità. Cosa è successo. È successo che Matteo ha
avuto il permesso di tentare di guidare un governo nato come quelli
di Monti e di Letta detto 'o nipote, cioè senza un risultato
elettorale che lo avesse legittimato. Fino a quando è stato un
governo di larghissime maggioranze, e fino a quando non è arrivata
la sentenza della Corte di Cassazione, eletto o non eletto, il
governo extra-large stava bene a tutti i forzaitalioti presenti in
questo misero globo terracqueo. Dopo la cacciata di Silvio da Palazzo
Madama le cose sono cambiate, e i governi non eletti dal popolo sono
entrati definitivamente nelle geremiadi dei quacquaracquà che li
hanno addirittura apostrofati come “illegittimi e anticostituzionali”.
Mariastella Gelmini, il peggior ministro dell'Istruzione degli ultimi
150 anni, ha addirittura detto che quello di Silvio
è stato
l'ultimo governo eletto dal popolo. La lavoratrice-studentessa, non
ha detto però che Silvio le elezioni le ha vinte grazie alle crisi
di governo provocate dal suo shopping compulsivo, vezzo da
miliardario che lo ha portato alla sbarra nel tribunale di Napoli
dove sarà giudicato per corruzione. Il fatto è che, Bakunin ci
perdoni la parafrasi grillina, il politico più pulito che siede in
questo parlamento, ha la rogna, figuriamoci gli altri. E che ormai da
disincantati cronici, preferiamo uno che dice “se sbaglio pago io”
a quelli che, pur commettendo errori e nefandezze a ogni piè
sospinto, continuano a prendersela con “questa sinistra forcaiola”
e la “magistratura politicizzata”. Sarà quello che sarà, alla
fine niente toglie che i forconi possano entrare in assetto bellico
in Parlamento e che, per la prima volta, si possa mandare affanculo
un politico che ha sbagliato. Sarà pure il meno peggio, ma almeno un
peggio esiste.
Nessun commento:
Posta un commento