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mercoledì 26 febbraio 2014

Matteo al primo giorno di scuola: “E si sbalio mi sfanculerete”

Durante lo stucchevole dibattito alla Camera, con il legaiuolo Buonanotte-Buonanno che ha parafrasato Fantozzi dicendo a Renzi che corre su una bicicletta senza sella (oh signur!), Matteo, fra un pizzino a Di Maio, una “buona telefonata”, l'aggiustatina alla cravatta per mano di Del Rio ormai in pieno possesso del mandato di Sottosegretario alla presidenza e l'ennesimo scazzo Boldrini vs 5S, s'è fatto scippare una foto scattata al suo banco. Sapete cosa s'è letto il presidente del consiglio durante gli interventi demenziali dei Brunetta e dei Romani? L'arte di correre di Murakami Aruki. Mica scemo il presidente del consiglio anche se, considerato il contesto, Kafka sulla spiaggia non sarebbe stato male. La lettura di Murakami, ha fatto apparire ai nostri occhi, il neo premier, sotto una luce diversa. Oddio, è vero che l'autore giapponese di best seller mondiali viene considerato dai più un autore per adolescenti, però, facendo parte anche noi degli estimatori di Aruki, le cose sono due: o non è vero, e l'invidia gioca sempre la sua porca parte, oppure contribuiamo ad abbassare notevolmente la media di età dei murakamiani di ferro: gradiamo entrambe le possibilità. Cosa è successo. È successo che Matteo ha avuto il permesso di tentare di guidare un governo nato come quelli di Monti e di Letta detto 'o nipote, cioè senza un risultato elettorale che lo avesse legittimato. Fino a quando è stato un governo di larghissime maggioranze, e fino a quando non è arrivata la sentenza della Corte di Cassazione, eletto o non eletto, il governo extra-large stava bene a tutti i forzaitalioti presenti in questo misero globo terracqueo. Dopo la cacciata di Silvio da Palazzo Madama le cose sono cambiate, e i governi non eletti dal popolo sono entrati definitivamente nelle geremiadi dei quacquaracquà che li hanno addirittura apostrofati come “illegittimi e anticostituzionali”. Mariastella Gelmini, il peggior ministro dell'Istruzione degli ultimi 150 anni, ha addirittura detto che quello di Silvio  
è  stato l'ultimo governo eletto dal popolo. La lavoratrice-studentessa, non ha detto però che Silvio le elezioni le ha vinte grazie alle crisi di governo provocate dal suo shopping compulsivo, vezzo da miliardario che lo ha portato alla sbarra nel tribunale di Napoli dove sarà giudicato per corruzione. Il fatto è che, Bakunin ci perdoni la parafrasi grillina, il politico più pulito che siede in questo parlamento, ha la rogna, figuriamoci gli altri. E che ormai da disincantati cronici, preferiamo uno che dice “se sbaglio pago io” a quelli che, pur commettendo errori e nefandezze a ogni piè sospinto, continuano a prendersela con “questa sinistra forcaiola” e la “magistratura politicizzata”. Sarà quello che sarà, alla fine niente toglie che i forconi possano entrare in assetto bellico in Parlamento e che, per la prima volta, si possa mandare affanculo un politico che ha sbagliato. Sarà pure il meno peggio, ma almeno un peggio esiste.

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