Timothy Geithner, l'ex segretario
di stato USA al Tesoro, ha provocato un polverone della madonna.
Scrivendo nel suo saggio “Stress Test”, che funzionari europei
intervennero presso Obama per far cadere Berlusconi, ha
involontariamente dato una mano alla asfittica e inconcludente
campagna elettorale di Forza Italia. Ieri Silvio, durante l'ennesimo
comizio-rincorsa, lo ha detto chiaramente: “Pensavo che dopo una
notizia del genere le prime pagine dei giornali sarebbero state
dedicate tutte al complotto contro di me e invece... “ ha detto
sconsolato allargando le braccia. Il fatto è che nel novembre del
2011, due terzi degli italiani alla notizia delle sue dimissioni fecero festa. Ve le ricordate le bottiglie di prosecco stappate davanti al
Quirinale? Lo spread aveva superato i 500 punti di differenziale sui
bund e l'Italia era finita in un tunnel senza uscita. Quando
l'Innominabile diede l'incarico di formare un nuovo governo a Mario Monti,
Silvio disse: “Ottima scelta. Detto fra noi l'ho suggerito io al
Presidente della Repubblica”. Poco tempo prima Sarkò e la Merkel
lo avevano sbeffeggiato pubblicamente e, anche se pare che i
dirigenti della UE il vizietto di prendere per il culo non lo hanno
perso, il mondo civile tirò un sospiro di sollievo. Ma Silvio fa
finta di non ricordare e si è attaccato, come un moscone verde al
sottocoda dei somari, alla rivelazione di Geithner per recuperare qualche misero mezzo punto percentuale. È partito Renatino Brunetta.
Senza cravatta, con la voce rotta dall'emozione, il capello
spettinato, lo sguardo assatanato di sempre, il Premio Nobel per
l'Economia mancato ha detto: “Voglio una commissione d'inchiesta
parlamentare”. Sarebbe la trentesima che chiede senza successo, ma
il craxiano pensionato-baby non demorde e, dopo aver minacciato tutti
i giornalisti della Rai, i registi cinematografici comunisti, gli
impiegati della PA, i farmacisti che vendono chewing gum, gli
idraulici che usano il silicone e i dirigenti scolastici che
accolgono Matteo Renzi, ha deciso di indagare personalmente sulla
vita dell'Innominabile per scoprire se è gay. Allora sì che ne
vedremmo delle belle.
È ufficiale. Il Senato ha dato
il via libera alla nuova legge sulla droga. Nuova si fa per dire,
perché è quella in vigore prima del provvedimento proibizionista di
Torquemada-Giovanardi. Torna la distinzione fra droghe leggere e
pesanti, distinzione importante perché coinvolge l'entità delle
pene in sede civile e penale. Questo significa che non possiamo
andare per strada con uno spinello in mano, ma anche che nessuno
potrà essere arrestato per la detenzione di un grammo d'erba. Dalle
carceri usciranno un po' di persone, circa ventimila. Niente non è.
E finiamo questo post
complottistico con Luciano D'Alfonso, candidato del PD alla
presidenza della Regione Abruzzo, il quale durante una trasmissione
televisiva ha detto: “Proteggerò la costa abruzzese dagli Ufo”.
E per paura che qualcuno non lo avesse capito, lo ha ripetuto: “Dagli
Ufo che minacciano l'ecosistema della costa abruzzese”. Conosciamo
personalmente Luciano D'Alfonso da una vita. Era un bravo ragazzo,
democristiano di ferro ma bravo ragazzo. Poi è stato coinvolto in
qualche scandalo e arrestato. In primo grado è stato assolto e lui
ha pensato bene di candidarsi alla presidenza della Regione Abruzzo
contro il “nulla assoluto” di Forza Italia che si chiama Gianni
Chiodi. Il presidente uscente è stato coinvolto di recente in un
piccolo scandalo sessuale che segue quello più grande del suo
assessore alla cultura Luigi De Fanis. Qualcuno potrebbe pensare che
il peperoncino e il pecorino stagionato siano davvero dei grandi
afrodisiaci o che il testosterone, da quelle parti, raggiunga vette
inarrivabili, da Satyricon insomma, e invece è questione di virilità
prorompente. I machisti di Forza Italia sono veramente dei grandi
amatori, anche se a pagamento. Così, vista la sua provenienza
cattolica, D'Alfonso non gioca con il sesso ma con gli Ufo che forse
non esistono ma fanno sempre una grande impressione.
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