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sabato 17 maggio 2014
O quante belle cazzate Madama Dorè
E così, dopo i fascisti, i
leghisti, i forzaitalioti e qualche PD che ci ha tolto perfino
l'amicizia su Feisbuc (questo bel gruppo di “parassiti contro” la
dovrebbe dire lunga sul nostro pensiero politico), iniziano ad
arrivare gli insulti dei grillini. Tardivi, ce li aspettavamo prima,
segno evidente che non siamo importanti anzi, contiamo come il due di
coppe quando la briscola è bastoni. Però le nostre parole
evidentemente pizzicano. I grillini non sopportano le critiche né
qualche analisi che facciamo a modo nostro e allora ci danno del
rimbambito, del mono-neurone, dello sparacazzate. E allora vediamole
un po', queste cazzate. Gennaio 2012. Intervistato da un
giornalista sullo ius soli, Grillo dice: “... questa è una
questione priva di senso”. E si schiera apertamente contro. 30 aprile 2012. Di passaggio a Palermo per le
elezioni amministrative, Grillo dice dal palco: “La mafia non ha
mai strangolato un proprio cliente, la mafia prende il pizzo, il 10
per cento”. Grillo dimentica che la mafia non strangola i clienti
ma i bambini come Giuseppe Di Matteo sì. Una brutta amnesia. 17 agosto 2013. Dal suo blog, Grillo appoggia apertamente il metodo Stamina, lo stesso che la
Procura di Torino definirà una truffa rinviando a giudizio Davide Vannoni,
il suo ideatore. 14
aprile 2014. Grillo usa la Shoah e il cancello simbolo di Auschwitz per
attaccare Renzi e Napolitano. Non soddisfatto, parafrasa Primo Levi e
si tira addosso le ire dell'intera comunità ebraica. I forzanovisti
romani simpatizzanti del suo Movimento, sentitamente ringraziano. Il
26 aprile 2014, a Piombino, Grillo torna su uno dei suoi argomenti
preferiti, la mafia, e dice che: “... il problema non è la mafia
che non ha più una lira ma le banche”, magari vuole fare cappotto
in Sicilia come Silvio, 61 a 0 e passa la paura. 15 maggio 2014. Dal
palco del suo comizio a Pavia dice: “Berlusconi è impazzito per
questo cane. Dudù deve essere assegnato alla vivisezione”. Apriti
cielo, condanna urbi et orbi e pronta risposta su Twitter: “Sono da
sempre contro la vivisezione. Sono molto affezionato al mio cane
Delirio...”. Chissà cosa dirà lunedì da “Vespa il leccaculo”,
come lo ha sempre chiamato salvo sfruttarlo ora per convincere i
pensionati che non è Hiltler? Mah, ascolteremo attentamente. Però
gli effetti devastanti di questa campagna elettorale, si fanno
sentire dovunque. Colpiscono anche dove e chi non ti aspetteresti
mai. Silvio, ad esempio, ha detto: “Bergoglio fa il Papa come lo
avrei fatto io”. Ora, con tutti gli esempi di uomini celebri, probi
e pii che poteva usare, ma come gli è venuto in mente di tirare
fuori dal cilindro magico Papa Francesco? Allora è vero che Lui si
sente un gradino appena sopra a Dio. Questa è una campagna
elettorale strutturata su chi la spara più grossa. E anche Matteo ha
deciso di adeguarsi non rispettando neppure una delle date che aveva
pensato e dichiarato per l'attuazione delle riforme. “Ma che volete
– ha detto il Sindaco – una settimana più, una settimana
meno...”. Peccato che siano solo 20 anni che gli italiani
aspettano.
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