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mercoledì 21 maggio 2014

Niente mezzi toni, nessuna sfumatura. L'insulto vince la politica perde. Meglio il mare

Questa non è politica, è un pollaio di galli starnazzatori senza pudore e senza ritegno. Di violenti senza appello alle cui battute tutti ridono come deficienti. Le ultime perle sono “assassino e evasore”, rivolte a Grillo da Silvio che non dimentica l'incidente del comico nel 1981 e soprattutto che si faceva pagare in nero i suoi spettacoli. “Evasore” detto da Silvio a Grillo è una battuta di una comicità inarrivabile, per la serie “il bue disse cornuto all'asino e l'asino gli rispose recchione”. Qui non si tratta di fare un distinguo fra la rabbia e la speranza ma fra il quacquaracquismo e il senso alto della politica che in questo paese, a parte qualche rara eccezione, non c'è mai stato. Se n'è andato anche quel minimo di idealità che ha segnato un paio di decenni della nostra storia repubblicana. Poi è arrivato Silvio, e con Silvio il buio, il malgoverno, la centrifuga dei cervelli, l'appiattimento e l'abbrutimento delle intelligenze. Con questi signori, tutti e tre indistintamente, noi non vogliamo avere niente a che fare, nulla da condividere, men che meno le amicizie mafiose, quelle imprenditoriali trevigiane, i residui di P2, P3, P4 Pi via cantando. Torneremo a comportarci come abbiamo sempre fatto prima di una serie di “errori di valutazione” pagati a caro prezzo, almeno con noi stessi e la nostra coerenza. Speriamo che il 25 maggio sia una bella giornata di sole, il mare è vicino e l'aria e la luce dovrebbero essere terse. Almeno quelle.

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