I
suffragi e i preti tarocchi
Ormai
uomini di mondo, noi che non abbiamo fatto il militare a Cuneo ma a
Bracciano, avevamo la sana convinzione di averle viste (e fatte)
tutte. Purtroppo non ci rendevamo conto che la fantasia, nell'epoca
del virtuale spinto, supera sempre la realtà. È su questo concetto
che si basano le fakenews, sulla discrezionalità con la quale un
fatto (vero) può essere travisato fino a mostrarlo sotto un'altra
luce, una versione opposta, e farlo apparire altrettanto vero. Se
fosse un mockumentary saremmo in presenza di una visione artistica ma
siccome non lo è, possiamo permetterci di parlare di mondo
taroccato, come quei Rolex che durano il tempo strettamente
necessario per fare bella figura con la bonazza di turno. Non ci si
può e deve meravigliare, quindi, se anche nel mondo delle arti e dei
mestieri i tarocchi di turno prendono il posto degli artisti, degli
artigiani e dei preti veri. Perché proprio di un prete sui generis
stiamo parlando. Lo ricordate don Orlando Amendola, il pretacchione
del Campo X del cimitero di Milano, noto celebratore di fasci vivi e
defunti? Ne abbiamo parlato qualche giorno fa e da allora, la
giustizia ha compiuto i passi che le erano stati richiesti. Don
Orlando, insieme agli altri presenti alla cerimonia funebre postuma
del “camerata” Umberto Vivirito, è stato denunciato per
“apologia del fascismo”, reato grave previsto sia dalla
Costituzione che dal Codice Penale. Ovviamente, dopo il diffondersi
della notizia, tutti si sono chiesti chi diavolo fosse il don Orlando
nero che più nero non si può. È venuto fuori che né la Diocesi di
Milano né il Vaticano sanno chi sia il Din-Don e poffarbacco anche
Dan. Insomma, per le gerarchie cattoliche don Orlando non è un "don",
non appartiene alla Chiesa, non è un fruitore dell'8 per mille e non
ha fatto voti di castità né di astinenza dalla politica. Però un
prete lo è davvero, dei Vetero Cattolici, un ordine non riconosciuto
dalla Diocesi di Milano né da Roma. Ma non contento, don Orlando, lo
scrive sul suo profilo Facebook, è entrato a far parte della Chiesa
Cattolica Nazionale di Polonia che, a sua volta, si è staccata dai
Vetero Cattolici. Insomma, per chi non lo avesse capito, nella Chiesa
è subentrata la sindrome dei cespugli della sinistra italiana, per
la serie: più siamo, meglio siamo, meno contiamo se non per i
reduci.
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