L'ignoranza
e l'intelligenza. Il medico accogliente
“Sono
sporchi, brutti, cattivi, neri, malati, infettivi e poi non parlano
italiano e quando cucinano la puzza è insopportabile”. Nei
confronti degli immigrati e dei rifugiati c'è una dietrologia da
paura. Tutto il campionario possibile di cattiverie, emerge come fosse
un iceberg che mantiene nascosta la base composta non da ghiaccio ma
da pregiudizi razziali. Questo atteggiamento che non denota umanità
ma pressappochismo colpevole e ignoranza abissale, oggi è talmente
diffuso che rischia di trasformarsi in una vera e propria pandemia
globale.
La fregatura è che con tutta evidenza, dalle parti di
Cuneo, da dove parte il Cornetto&Cappuccino di oggi, vedono solo
Rete4 e Paolo Del Debbio e l'autoattentatore Maurizio Belpietro,
agiscono da tortura cinese: trasmissione dopo trasmissione i
cervelli, un po', li smerigliano.
La
storia si svolge in due frazioni (e non è un plot cinematografico),
Roata Canale e Spinetta che si trovano appunto in provincia di Cuneo.
In quei luoghi ameni, dove le vigne rappresentano un patrimonio
dell'umanità, tira una brutta aria di razzismo che non è possibile
definire strisciante ma vero, reale, palpabile e soprattutto
leggibile.
La
Chiesa locale, seguace degli insegnamenti di Francesco, decide di
mettere a disposizione di 24 migranti o richiedenti asilo, i locali
della parrocchia. Si assiste però a una vera e propria sollevazione
popolare e le solite mani ignote come il Milite di Roma, scrivono
nottetempo cartelli con la scritta “Noi i negri non li vogliamo”.
A quel punto interviene perfino il Vescovo che cerca, con una
pubblica assemblea, di spiegare le ragioni di tale decisione. Per
poco non viene preso a mattonate anche lui e quindi, dopo tre ore di
vaneggiamento popolare, anche Sua Eccellenza è costretto a
tornarsene in diocesi con le pive nel sacco. C'è chi, però, le pive
nel sacco non vuole farsele mettere e non dovendo rispondere a Dio ma
ai malati o presunti tali, decide di protestare a modo suo.
Il dottor
Corrado Lauro, il vecchio, caro medico condotto, posta su Facebook un
avviso di questo tenore: “Agli
abitanti della frazione cuneese che hanno esposto il cartello 'Noi i
negri non li vogliamo', comunico che non intendo prestar loro alcun
intervento sanitario se non in caso di immediato rischio di vita o
qualora si configurassero le condizioni di una denuncia per il reato
di omissione di soccorso. Siete pertanto pregati di rivolgervi a un
altro più qualificato professionista. Comincia così la mia
resistenza”.
A
protestare rumorosamente contro la presa di posizione del dottor
Lauro, è il comitato che sostiene la candidatura a sindaco di
Giuseppe Menardi, centrodestra, il quale scrive (il comitato, sic!):
“Il dottor Lauro ha violato il giuramento di Ippocrate, lo
denunceremo”. Loro sì che sono fedeli a un giuramento, quello di
Pontida.
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