Retroattivamente,
come si usa nei regimi totalitari, il governo LettaLetta, a novembre,
decide che il blocco degli stipendi degli insegnanti sarà valido
anche per il 2013, dunque con l'annualità in corso. “Mai più
tagli alla cultura e alla scuola”, urlò Enrichetto appena nominato
premier. Infatti, i soldi destinati alla ricostruzione del centro
storico dell'Aquila li ha dirottati a Pompei, e dagli insegnanti
della scuola, dopo gli 8 miliardi di tagli della scellerata gestione
Gelmini (impegnati nella costruzione del tunnel Gran Sasso-Cern di
Ginevra), pretende la restituzione delle somme percepite come
adeguamento automatico degli stipendi previsto dal contratto
nazionale di lavoro. Parliamoci chiaro, nessuna intenzione di
intraprendere una battaglia a difesa dell'ennesima corporazione di
questo paese, il fatto è che troviamo aberrante che lo Stato
pretenda la restituzione di soldi che lo Stato ha dato rispettando un
contratto che lo stesso Stato ha sottoscritto. Se non è schizofrenia
questa, spiegateci voi cosa diavolo è la schizofrenia. Il paese,
questo paese, è retto dalle fandonie e dalla disciplina imposta dai
burocrati europei. Non si capisce più cosa ci si deve aspettare la
mattina appena svegli, se le leggi che regolano la vita dei cittadini
italiani siano o no le stesse con le quali si sono addormentati la
sera. Questo governo è composto da una combriccola di giovincelli
(solo d'età) rincretiniti che giocano alla politica come fosse il
Sudoku: pur di far tornare i conti in orizzontale e in verticale,
venderebbero la mamma. Il ministro Saccomanni, poi, ci ricorda il
sagrestano della chiesa del nostro paese, il quale si incazzava come
una iena se non si mettevano 100 lire nel bussolotto che faceva
girare fra i fedeli con aria minacciosa e che, parafrasando il matto
di Nuovo Cinema Paradiso, diceva “la moneta è mia, la moneta è
mia”. Fosse per lui farebbe pagare le tasse anche a Berlusconi ma
non può, i suoi calzini sono corti e pericolosamente verde pisello.
Spread o non spread, i dilettanti, specie se massoni, non servono all'Italia, men che
meno agli italiani che non stanno messi male come i greci ma che, nel
frattempo, si stanno nutrendo di pane e tzatziki. Non si può sapere
come andrà a finire.
attendersi decisioni 'alte' da parte di un governucolo di squallidi quaquaraquà.... utopia.
RispondiEliminaQuesti sanno solo fare il gioco delle tre carte come i magliari che, una volta, stavano nell'ombra, agli angoli delle strade... Solo che quelli pagavano di persona se colti sul fatto, mentre questi omiciattoli li manteniamo noi!