Iniziano
gli insulti, i distinguo, le prese di distanza, i “niet” che non
hanno né capo né coda. Un merito Renzi lo ha, sta facendo andare di
corsa un paese abituato ai tempi democristiani dell'eternità per
vocazione. Prendiamo l'ultimo caso Saccomanni-Carrozza, quello dei
soldi degli insegnanti chiesti indietro dallo stato. La Carrozza
sapeva tutto e ha taciuto. Saccomanni ha solo fatto il suo dovere di
tagliatore di teste e di speranze. Burocrate dentro, Fabrizio si
stava già fregando le mani quando da Firenze è arrivato l'altolà:
“Se questa storia va avanti – ha detto Matteo – mi arrabbio sul
serio”. Dietrofront del duo delle meraviglie e niente più
restituzione.
Legge
elettorale. In aula entro la prima settimana di febbraio. Hai voglia
di starnazzare come sta facendo 'O Schiattamuort. I tempi sono stati
fissati e se il NCD non ci dovesse stare, è pronto Silvio con i suoi
giannizzeri. Sul modello da adottare, ampia libertà. Matteo ne ha
proposti tre, lasciando il cerino nelle mani degli altri che ci si
scotteranno.
Job
Acts, la proposta sul lavoro che Renzi presenterà alla prima
direzione del PD. Anche in questo caso distinguo e insulti. Renatino
Brunetta si riscopre fustigatore e dà del dilettante a Matteo,
proprio lui che sa di economia quanto noi di fisica dei Quanti
quindi, praticamente nulla.
Questi
della destra (il centro se lo sono giocato da un pezzo) sono fermi
all'età della pietra. Mentre negli Stati Uniti la liberalizzazione
delle droghe leggere avviene anche lì dove regnano i conservatori e
contribuisce ad aumentare l'occupazione e il pil, in Italia è ancora
una volta argomento tabù. Se un paese non adotta un provvedimento
che diminuirebbe innanzitutto il potere delle narcomafie, voi cosa
pensereste, minimo a connivenze, o no? Sempre 'O Schiattamuort, mai
tanto chiacchierone come in questi tempi, segno che non fare più il
Cocorito gli fa bene, attacca i matrimoni gay e dice che se Matteo
dovesse far presentare la proposta di legge che li introduce, il suo
partito scapperebbe di corsa. “Senza di noi il governo non 'è
più”, ricatta Angelino. Ma qualcuno gli ha spiegato che se cade
ora il governo il suo peso politico sarebbe lo stesso di Fini? Si
ricatta tanto per ricattare, si fa la voce grossa per mettere le mani
avanti ma alla fine, questi pesciacchioni del nulla, sanno di contare
come il due di coppe quando la briscola è bastoni.
E
chiudiamo con l'Inconsapevole di Imperia. Per l'ex ministro Claudio
Scajola, alias il manganellatore del G8 di Genova (che memoria corta
avete, italianucci cari!), il tribunale di Roma ha chiesto 3 anni di
reclusione e 2 milioni di euro di multa. Il tutto inquadrabile nel
contesto del regalo ricevuto da Anemone, quell'appartamentino fronte
Colosseo che Scajola si era ritrovato nella disponibilità totale pur
non avendolo acquistato di persona personalmente. Restano le “case
Ligresti” a Roma, quelle popolate da politici, imprenditori, amici,
amici degli amici. Ma questa è tutta un'altra vergognosa storia. La
morale di questo post? Boh...
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