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mercoledì 22 gennaio 2014

I verginelli candidi del Pd. Per tacere di quelli di FI, di SC, del NCD. O ci fanno o si sono sottoposti alla chirurgia ricostruttiva

Questi del Pd ci fanno impazzire. Cuperlo poi... Il fatto è che il più sano ha la rogna da permanenza in Parlamento, mentre gli altri amano dissertare sì sui settimi cieli, ma tenendo i piedi ben saldi sulla terra. Questi signori, specie i parlamentari, dovrebbero avere il buon senso di dimettersi in blocco. E siccome non si conoscono i nomi dei 101 zozzoni di prodiana memoria, tutti a casa e non se ne parli più. Invece, dopo un intervento di chirurgia ricostruttiva di imeni, sono ancora lì a fare la paternale, i candidi, i democratici a senso unico, i depositari dell'idea socialdemoratica che, in fondo, siamo tutti uguali, con uguali diritti e doveri: ma quando mai? A chi ha corteggiato per venti anni Silvio cercando di carpirne (senza riuscirci) i segreti del successo, non si può chiedere nulla, tanto meno la coerenza. La fame di potere li ha accecati, e gli scandali legati alle banche di famiglia ancora gridano vendetta. Ci siamo chiesti, in questi anni, dove fosse la sinistra, che fine avesse fatto oltre frequentare salotti buoni e gli studi del TG4. C'è voluto il genio e la sfrontatezza di Nanni Moretti per dire a D'Alema prima e a Fassino, Rutelli e Veltroni poi: “Ma ce lo dite qualcosa di sinistra?” E affermare in piazza “Con questa classe dirigente non vinceremo mai”, e via con i Girotondi. Che fine hanno fatto, appunto, i girotondini? E il Popolo Viola? E il Santoro di “Anno Zero” a Bologna in diretta streaming? E quella sollevazione popolare al femminile al grido di “Se non ora quando”? Ci siamo illusi, ma solo per un po', che il vento si potesse chiamare Di Pietro, poi Grillo e poi ci siamo arresi. Dopo i 101 zozzoni, all'improvviso ci sono mancate le forze, soprattutto quando abbiamo saputo che Massimo D'Alema (lo dice Achille Occhetto nella sua autobiografia), c'era rimasto tanto male quando Prodi non lo aveva interpellato per il Quirinale. Massimo D'Alema, già. Ma li avete visti i pidini della minoranza fieri della loro nuova verginità? Sono uno sballo, davvero uno sballo. Da Rosy Bindi alla Finocchiaro, è tutto uno sbattere di ciglia in attesa del passaporto per l'Europa. Ma non funziona così. Non più. E li avete visti i forzatalioti ringalluzziti e tornati vergini? Porca puttana (con il sacro rispetto per un mestiere nobile e antico), sembrano altre persone. Vanno in tv e fanno gli angioletti, non insultano più, non interrompono e anzi, se qualuno glielo chiedesse, pulirebbero anche le sedie (con il fazzoletto di cotone makò) e reggerebbero i cartelli dei titoli di coda: gobbi, insomma. Abbiamo visto la Prestigiacomo che sembrava paro paro la Madonna di Civitavecchia, la Gelmini che tende alle lacrime e una pletora di sgallettate senza arte né parte che dovrebbero essere il nuovo della New Forza Italia che avanza. Ma il più vergine di tutti è Gaetano Quagliariello, quello dei lodi. In tv ha detto: “Renzi fa la legge elettorale con Verdini. Una delle ragioni per le quali me ne sono andato da Forza Italia, è proprio Verdini”. Ma Gaetano, dopo venti anni scopri l'incompatibilità di carattere? Questo divorzio non te lo concederebbe neppure la Sacra Rota pagando (ovviamente). Ipocriti!

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