Corea del Nord, il paese dove osano le bombe (atomiche)
Così
come in Italia chiamare i figli maschi Benito portava bene, e qualche
soldo, in Corea del Nord (ma solo per paura) chiamano tutti Kim, altrimenti il leader
s'incazza. Fateci caso, la progenie è lunga, anzi lunghissima e il
velo di follia allo stato puro che si intravede negli occhi del
dittatorello attuale, è retaggio antico e figlio di nonni, bisnonni,
trisavoli.
C'è
da dire che, non essendo la Corea del Nord un paese propriamente
orgoglioso della sua libertà di stampa, le notizie in merito sono
frammentarie. Oddio, qualche parente oppositore mandato a marcire
(letteralmente) in galera c'è stato. Un fratello morto suicida di
fucilazione pure. Cugini un po' troppo pretenziosi e regolarmente
avvelenati anche all'estero è sotto gli occhi di tutti, ma passare
alle armi uno zio che forse non ti dà sempre ragione, sarebbe sembrato troppo pure ad Adolf. Per non parlare poi di quel povero ministro che,
stanco di sentire le solite frasi di Cicciobello con gli occhi a
mandorla, ha provato a farsi una pennica durante un consiglio dei
ministri. Ebbene, una tale mancanza di rispetto è stata punita con la
pena di morte, così i funzionari dello stato imparano ad andare a letto subito
dopo il Carosello coreano.
Kim
jong-un ha oltretutto una fissa morbosa per le bombe atomiche, si racconta che
ne nasconda una baby anche sotto il letto (per questo la moglie non dorme più e non
riesce ad avere figli). È vero, è disinnescata, ma la goduria che
prova nel sapere di averne una a completa disposizione, lo conduce
puntualmente all'orgasmo. Lui gode così, tanto che parecchi analisti
occidentali sono convinti che, oltre il resto, sia un fallocratico della
Maremma. Sarebbe impossibile, altrimenti, spiegare il numero di
missili sempre più grandi e minacciosi che esibisce nelle sfilate
mostra-forza del regime totalitario più pazzo del mondo.
Dall'altra parte dell'emisfero però, c'è un tizio al quale le esibizioni di forza altrui danno parecchio fastidio. Investito dal divin volere di governare il mondo a modo suo, il Boccoloso Mister President non le manda certo a dire e quindi, le twitta. I due non si insultano solo perché hanno terminato il loro già povero vocabolario, altrimenti ne sentiremmo delle belle. Fra “ce l'ho più lungo io”, “ma che dici, il mio è molto più lungo del tuo”, parliamo dei missili naturalmente, ormai ai competitors in follia non resta che sfidarsi in un pubblico agone a chi la fa più lontano. Probabilmente Kim arriverebbe in Giappone, mentre il Boccoloso potrebbe raggiungere il Messico, muro e prostata permettendo.
Dall'altra parte dell'emisfero però, c'è un tizio al quale le esibizioni di forza altrui danno parecchio fastidio. Investito dal divin volere di governare il mondo a modo suo, il Boccoloso Mister President non le manda certo a dire e quindi, le twitta. I due non si insultano solo perché hanno terminato il loro già povero vocabolario, altrimenti ne sentiremmo delle belle. Fra “ce l'ho più lungo io”, “ma che dici, il mio è molto più lungo del tuo”, parliamo dei missili naturalmente, ormai ai competitors in follia non resta che sfidarsi in un pubblico agone a chi la fa più lontano. Probabilmente Kim arriverebbe in Giappone, mentre il Boccoloso potrebbe raggiungere il Messico, muro e prostata permettendo.
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