A Milano aumenta la richiesta di porto d'armi. Per qualche pistola in più
Il
lavaggio del cervello funziona, proprio come l'istigazione alla
giustizia fai da te. Apparentemente sembra che la voglia di
difendersi da soli abbia preso il sopravvento sulla delega sociale alle
forze dell'ordine, pagate (male) per farlo al posto nostro. Ma quando
si spara a un ladro alle spalle, il concetto di autodifesa subisce un
brusco ridimensionamento, perché non si tratta più di difendersi ma
di offendere. Il furto in casa, come lo scippo per strada, è
intollerabile. La gente si sente violata nella propria intimità e
questo porta conseguenze che spesso si curano con anni di analisi.
Sentirsi derubati di una cosa tua, che magari hai acquistato sudando
e lavorando come un pazzo, è una sensazione di impotenza che fa
male, come tutto quello che viola la nostra esistenza quotidiana di
corretti cittadini.
Così,
le forze politiche che cavalcano quello che è diventato un vero
disagio sociale, per qualche voto in più, peraltro lordato di
sangue, non esitano ad allestire banchetti per la raccolta di firme
che dovrebbero portare la popolazione ad armarsi come nella Kansas
City dell'800.
Come
dice Marcello Cardona, questore di Milano, il problema non è la
sicurezza ma la “percezione di sicurezza” che il cittadino ha. Da
quando è arrivato nella capitale lombarda, il questore non fa altro
che opporre dinieghi alle richieste perché “immotivate”, e
spesso nascoste sotto il pretesto di “porto d'armi per uso
sportivo”. E per giustificare i tanti no, il questore cita numeri
che dimostrano in maniera inequivocabile che i reati sono scesi, a
volte di percentuali a due cifre.
Così
come, per restare nell'ambito della prevenzione, gli interventi delle
forze dell'ordine sono raddoppiati dallo scorso anno, e hanno
portato, ad esempio, all'arresto dell'accoltellatore folle di Monza
in pochi minuti, ultimo dei casi a fare scalpore anche perché la
gente ne avrebbe voluto vedere scorrere il sangue.
Questi
casi, se enfatizzati, creano una situazione insostenibile,
contribuendo ad americanizzare una società che di tutto ha bisogno
meno che di pistole.
Diverso
il caso di Igor il Russo, una sorta di Rambo che non esita a uccidere
con tutto quello che si trova in mano. Qualche anno fa, per sfuggire
alla cattura, si tuffò in un canale e respirò grazie a una
cannuccia, proprio come lo Sly Stallone che in molti hanno amato e, leghisti
in testa, continuano ad amare svisceratamente. Dicono che si sia
rifugiato nei boschi e nelle paludi, luoghi cari agli eredi dei Celti che però non stanno facendo nulla per prenderlo. In alcuni
casi, i poliziotti e i carabinieri fanno ancora comodo.
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