Se amore è. La storia di Jon e Marci
Una coppia normale, una figlia, Mackenna, che adora i genitori che, con tutta evidenza, per lei sono un esempio. La vita scivola via giorno dopo giorno. Il lavoro, la casa, la scuola, il mutuo che qualche pensiero lo dà, la macchina ormai in stato comatoso che deve essere cambiata, il giardino con l'erba da tagliare, il barbecue con gli amici nei fine settimana. Tutto rientra nella quotidianità di una famiglia come tante, nulla di straordinario se non l'amore che dopo molti anni, continua a essere presente nella vita di Jon e Marci. E questo, di per sé, un piccolo miracolo lo è.
Ma, come avviene spesso nella vita delle persone quando questa sembra essersi indirizzata verso un'esistenza tranquilla e un lieto fine, arriva il cancro, quella parola che, quando ci si imbatte, in molti rifiutano perfino di pronunciare.
Il cancro è il babau, il mostro, l'orco delle favole, il nemico nascosto e subdolo che quando si presenta alla porta di casa come un venditore di spazzole per capelli, ha il dono di creare il panico.
Tocca a Marci, tocca alla sua tiroide che improvvisamente smette di funzionare. Qualche segno premonitore ma nulla di serio. La forza delle donne è anche quella di non chiamare la mamma per 37,1 di febbre, quella di partorire e quella di affrontare la vita con un piglio che i maschi neppure immaginano. Il sesso debole, o presunto tale, tanto debole alla fine non lo è.
Marci, per combattere la sua malattia deve sottoporsi a un ciclo di radioterapia da effettuare in assoluto isolamento. Certo, trovarsi sola a curare il male non deve essere facile e allora torna in mente il Paolo Conte di "neanche un prete per chiacchierar".
E' in quel momento, che più buio non si può, che Jon trova la forza per stare vicino alla moglie come meglio crede e può. Si piazza fuori la stanza dove Marci subisce il bombardamento della radioterapia, s'attrezza un piccolo tavolino, ci mette sopra un libro e una birra e, a distanza, parla con la moglie quando Marci se la sente, il resto del tempo lo passa a leggere il libro che ha con sé e a bere la birra che per un po' gli bagna la gola riarsa dalla tensione e a fuoco per il terrore di perderla.
Un giorno segue un altro e Jon è sempre lì, a quattro passi dalla moglie ma impossibilitato a stringerla, a baciarla, ad accarezzarla.
Mackenna allora, come i giovani della sua età, pensa di postare su Twitter la foto del padre che assiste la madre. E' un gesto pieno d'amore, quello di Mackenna, che non vuole tenere per sé quanto sta accadendo in casa ma vuole renderlo pubblico, socializzarlo per dare un segnale agli altri che l'amore c'è, esiste, e se qualcuno lo vuole basta aprire un po' il cuore.
La foto, postata e con una brevissima spiegazione, diventa in poche ore "topic". Migliaia di persone la vedono e la condividono, forse le stesse che fino a quel momento, hanno postato centinaia di foto di cani che vegliano sul padrone.
Jon e Marci però, non sono cani ma persone. Oggi si direbbe che rappresentano il prototipo di una coppia atipica, ma tant'è.
Per una volta, una rarissima volta, anche gli utilizzatori finali dei social si rendono conto che l'amore non è una scatola di cioccolatini o un mazzo di fiori regalati per l'occasione, ma qualcosa di più profondo. In fondo, una donna da curare, un libro e una lattina di birra.
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