Se il
padrone morde il cane. Quando un fatto diventa notizia
Per
anni ci hanno detto che le notizie vanno cercate dentro i fatti ma
anche che non tutti i fatti (giornalisticamente parlando) fanno
notizia. L'abilità di un giornalista di strada, ma anche di quello
stanziale in redazione, consiste proprio nel saper “leggere” le
notizie che un fatto si porta appresso. E l'esempio più classico che
rende immediatamente l'idea, è quello del cane che morde il padrone.
In sé è un fatto e a meno che il padrone non muoia o venga
infettato dalla rabbia, sicuramente non fa notizia perché rientra
nella normalità, visto che un cane a volte morde. Diverso sarebbe
invece il discorso se fosse il padrone a mordere il cane, fatto
totalmente assurdo che, proprio per questa ragione si trasforma in
notizia.
È,
volendo giocarci un po' perché anche l'etica professionale ha la sua
parte, quello che è accaduto a Oria, centro del brindisino, qualche
giorno fa.
Arnaldo
Carluccio, detto Fernando, 46enne con piccoli precedenti penali, si
reca nello studio del suo avvocato, il civilista 47enne Fortunato
Calò, per parlare di una pratica legale. La discussione degenera.
I presenti nello studio sentono urla e strepiti provenire
dall'ufficio del professionista e subito dopo una serie di colpi
d'arma da fuoco.
Come
avveniva nei film western o in quelli in costume negli Anni '70, le
persone restano in attesa di vedere chi uscirà vivo da quella specie
di sfida all'OK Corral. All'improvviso la porta si apre ed esce
l'avvocato. Impugna ancora la sua 9x21 regolarmente registrata e,
ricordandosi di essere comunque un uomo di legge, invita i colleghi a
chiamare i carabinieri. Gli uomini dell'Arma arrivano e trovano il
cadavere di Arnaldo Carluccio detto Fernando, steso a terra
crivellato di colpi. Ovviamente arrestano l'avvocato, che nel
frattempo è rimasto compostamente e quietamente ad attenderli.
L'accusa è quella di omicidio, ma sarà l'interrogatorio con il
sostituto procuratore della repubblica Raffaele Casto, a stabilirne il
movente.
Tornando
all'incipit del nostro discorso, dov'è la notizia? Se fosse avvenuto
il contrario, se cioè fosse stato Arnaldo Carluccio detto Fernando,
a sparare a Fortunato Calò, il fatto sarebbe rientrato
nell'ordinarietà della violenza che regola oggi molti rapporti umani
e professionali. Ma a sparare e a uccidere il cliente, è stato
l'avvocato, la persona che per legge avrebbe dovuto difenderlo.
Il
mondo va al contrario per cui assistiamo a episodi che non hanno né
capo né coda, perché se lo avessero non sarebbero più episodi ma
una solida realtà.
Nessun commento:
Posta un commento