Ladri italiani. La Svizzera dei luoghi comuni
Quasi
quasi bisognerebbe dichiararle guerra. Pensate se Benito, dal famoso
balcone di Piazza Venezia invece che prendersela con la Perfida
Albione e la Francia, se la fosse presa con la Svizzera dei perfidi
orologiai e cioccolatieri. Probabilmente ci avrebbero sconfitto anche
loro, ma questa è una storia che non potremo mai appurare.
Quello
che invece possiamo verificare, è ancora l'alto tasso di sfiducia
che gli svizzeri hanno nei confronti degli italiani, diciamo di tutti
meno che di Sergio Marchionne che, come si sa, guadagna in Italia e
paga le tasse da loro. Lontani dall'accoglierci come l'obbligo di
buona vicinanza esigerebbe, gli svizzeri continuano a considerarci
un popolo di disordinati, sporchi, brutti, bassi, scimmieschi ma
soprattutto ladri. Sono convinti che dalle 23 alle 5 del mattino, gli
italiani compiano sul loro territorio massacri e nefandezze,
efferatezze impensabili, furti sacrileghi nelle austere canoniche
luterane, rapine a orologiai che a quell'ora sono notoriamente
aperti, raid nelle cioccolaterie con attacchi iperglicemici da coma.
Qualche
tempo fa, a Milano, avevamo un amico che tre giorni a settimana, alle
dieci di sera, partiva per la Svizzera e tornava a casa all'alba.
All'inizio abbiamo pensato che trafficasse, che fosse uno dei tanti
spalloni che portavano nelle banche di Lugano i soldi neri dei
cummenda meneghini.
Poi,
una mattina che tornò con gli occhi neri e qualche dente in meno,
scoprimmo che aveva una liaison dangereuse con la moglie svizzera di
un infermiere calabrese. Il corn... pardon l'infermiere,
insospettito, aveva detto alla moglie di andare in ospedale mentre
era rimasto nei pressi di casa. All'arrivo del mio amico, lo aveva
affrontato e bastonato come un pinolo nel mortaio del pesto alla
genovese ma senza olio extravergine e il basilico.
Così
gli svizzeri, per salvaguardare l'integrità delle mogli, amanti e
concubine, con una decisione che ha fatto scalpore, hanno deciso di
chiudere tre accessi minori sulla linea di confine Italia-Svizzera
dalle 23 alle 5, ore in cui gli infoiati amanti italiani attraversano
il confine per un po' di piacere.
I tre
valichi, Novazzano-Marcetto, Pedrinate e Ponte Cremenaga, distribuiti
nelle province di Como e Varese, resteranno quindi chiusi per gli
italiani e solo per gli italiani.
Inutile
dire che la Farnesina è prontamente intervenuta e, convocato
l'ambasciatore svizzero Giancarlo Kessler, gli ha consegnato la
dichiarazione di guer... pardon la nota di protesta del nostro
Governo. Il mite Kessler (un cognome, un programma), balbettando, ha
detto che il blocco durerà solo sei mesi e che è stato fatto per
ragioni di mera sicurezza.
La moglie dell'ambasciatore, evidentemente
sollevata, ha fatto una carezza al marito e gli ha sorriso. Sei mesi
passano in fretta.
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