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giovedì 28 febbraio 2013

La base del Pd e quella del M5S vogliono un “patto di collaborazione”. Ma i capi la pensano diversamente.


Sembrava che avessero dato l'addio alla politica, invece il leader Maximo e Uolter sono sempre qui a scassare la minchia. Siamo convinti che l'”1 per cento a Mediaset” e il romanziere più letto degli ultimi 150 anni, avessero calcolato tutto. Avessero, cioè, puntato su questo risultato elettorale per rientrare sulla scena di un governissimo Pd-Pdl. D'altronde chi ha parlato per primo di “grosse koalition” all'italiana se non il Uolter trombato alle elezioni? E chi definì Mediaset una “grande impresa culturale” se non il Massimo baffetto? I due campioni del trasformismo, con Silvio si trovano bene, si sentono a loro agio convinti di essere più belli e più intelligenti dello psico-nano. E siamo pure convinti che si siano già ritagliati i ruoli, i compiti, le mission della loro rentrèe politica: D'Alema, ministro degli esteri (il suo pallino), Veltroni, ministro della cultura, con Bersani premier, Alfano vice, Silvio ministro dell'economia, Brunetta alla batteria, Letta al basso, Gasparri alla tromba, Dell'Utri allo scacciapensieri, la Santanchè vocalist. Come si può notare, un governo prestigioso, con pezzi da novanta a gogò e un'idea della politica che fa il paio con le loro misere aspirazioni umane. Chi invece cerca di ragionare è, come sempre, la base dei partiti, quella che va a votare e vorrebbe che il suo voto contasse qualcosa. È di queste ore la presa di posizione netta della base del M5S, che vorrebbe collaborare con Bersani su pochi e chiari punti che, alla fine, sono quelli che abbiamo elencato nel nostro post di ieri. Ed è sempre di queste ore, l'invito della base del Pd a Bersani, di cercare in tutti i modi un'intesa di programma con Grillo, chiudendo definitivamente la porta a Silvio e al Pdl. I grillini si sono spinti oltre e hanno proposto al loro leader un vero e proprio web-question-time sulla linea politica futura del Movimento. I commenti che si possono leggere sul blog di Grillo, sono quasi tutti a favore di un accordo limitato alle convergenze, su alcuni punti, fra il M5S e il Pd, con la convinzione che una legge sul conflitto d'interessi, sulla corruzione, su una nuova legge elettorale, sulla riduzione dei parlamentari e dei loro stipendi, possano rappresentare una base di partenza concreta e un modo di far capire agli italiani che la politica sta cambiando. Un militante ha scritto anche: “Scusa Beppe, senza polemizzare, ma mi spieghi dove sta la democrazia in rete? A me pare che qui scegli tutto tu. Non potresti lanciare un sondaggio su come muoversi? Che so magari scopriresti che la maggioranza è per questa linea. Però se tu lanci i tuoi strali dal blog e noi qui passivi, non capisco la differenza tra il M5S e i vecchi partiti”.

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