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lunedì 11 febbraio 2013

Si dimette perfino il Papa. Tale e quale ai pidiellini.


Evidentemente Silvio ha letto con grande attenzione gli ultimi sondaggi. E si è reso conto che lo tsunami Grillo non sta togliendo voti solo alla coalizione di Centrosinistra ma anche a lui. Poi, come se non bastasse, sono arrivate come un fulmine a ciel sereno, le dimissioni di Benedetto XVI. Possibile, ci chiediamo, che un Pontefice si dimetta perché, umanamente, non ce la fa più mentre, un popolo di furfanti plurindagati, quacquaracquà senza ritegno, pezzi di rifiuti organici continuino a essere avvinti alle loro poltrone come edere tossiche? Un Papa che si dimette è un fatto storico. Non accadeva da 600 anni. La stessa cosa potrebbe verificarsi nella politica italiana se Silvio continuasse a vincere sull'onda lunga dei sogni son desideri. Joseph Ratzinger continuerà a essere Papa nel chiuso di un convento delle suore di clausura. Pregherà. Punto. Degli affari di Stato non vorrà più neppure sentirne parlare, lasciando ai cardinali carrozzieri e ai loro tirapiedi sbrogliare la matassa delle future alleanze politico-strategiche in Italia. Se ancora qualcuno non lo avesse capito, proprio in queste ore il cardinale Bertone ha detto chiaro e tondo che se non dovesse vincere Mario Monti, sarebbe preferibile (auspicabile) la riconferma del Centrodestra. Per la prima volta, la Chiesa da anche la possibilità di scegliere un outsider, cioè Silvio, se proprio il voto al Professore dovesse essere causa di un delirium tremens irrefrenabile. Gira che ti rigira, la sinistra in questo paese non ha fans in grado di trascinare quel mondo cattolico insensibile alle figure pur rispettabili che hanno scelto non solo di fondare, ma di militare apertamente nel Pd. Un po' addentro alle cose di Chiesa, ci siamo chiesti spesso quale fosse il senso del Pontificato di Benedetto XVI e, nonostante notevoli sforzi di fantasia, non ne abbiamo trovato neppure uno degno di passare alla storia. Probabilmente, la Gerarchia (e non lo Spirito Santo), aveva bisogno di un periodo di decantazione dopo lo tsunami Wojtyla, di un Papa che ridimensionasse anche l'immagine stessa del suo Capo universale. Da questo punto di vista Ratzinger ha fatto il suo compito in classe e, da bravo scolaro, ha aggiunto anche una degna ricerca a casa, un po' per il curriculum, un po' per i crediti. Forse qualcuno non lo sa, ma anche all'interno della Chiesa stanno iniziando i “comizi elettorali”. I cardinali arriveranno a Roma proprio per dar vita a quel lento lavoro politico-diplomatico che porterà alla nomina del nuovo Pontefice. Questa cosa ha spiazzato di brutto Silvio che, nel caso in cui le elezioni politiche italiane gli fossero andate male, aveva in mente di presentarsi al prossimo conclave. Di barzellette sugli ebrei, lui ne ha migliaia.

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