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domenica 26 gennaio 2014

La Shoah senza fine. Barzellette, teste di maiale e falsi storici

Uno pensa che un fatto storicamente accertato, si sia aperto e chiuso. Che ogni tentativo di ripercorrerlo modificandone i contenuti o addirittura di "rivederne" la veridicità, sia un esercizio inutile di stile negazionista. Poi accade che ogni anno, all'approssimarsi della giornata che ne ricorda il dramma, si risveglino rigurgiti violenti e antistorici. La sottovalutazione, il tentativo di attenuarne l'impatto nella memoria collettiva, la voglia di infangarne il contenuto vanno di pari passo, in Italia, con la cancellazione di quella parte della Storia che non ci fa comodo, che potrebbe inficiare la stessa esistenza di un certo tipo di politica e condannarne i capi al ludibrio perenne. Rifanno la comparsa le teste di maiale nelle sinagoghe e, al binario 21 della stazione di Milano si raccontano le barzellette su quanto fosse bello, avvincente e ameno il viaggio verso i forni crematori di Aushwitz. Ogni anno, insomma, dobbiamo fare i conti con l'aberrazione che accompagna la sete di potere. Ogni anno, come ogni anno.

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