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lunedì 12 novembre 2012

Silvio come Eugenio, parola di Angelino. E la Chiesa si ritrova lo sconto sull’Imu.

Dopo aver appreso, con sgomento, direttamente da Boccuccia di Rosa Alfano, che per il Pdl Silvio Berlusconi è come Eugenio Scalfari per laRepubblica, ci siamo chiesti che fine abbia fatto l’unica sinapsi vivente del segretario dei quacquaracquà. Sicuramente veleggia nel mare di Malindi o, più probabilmente, è ancora impegnata a capire il perché dell’astensionismo mafioso in Sicilia, un chiaro fenomeno politico-sociologico che merita il necessario approfondimento da parte di uno statista del calibro di Angelino Alfano, chauffeur a tempo pieno, segretario di partito nel weekend. Il paragone fra Scalfari e Berlusconi, oltreché irriverente, è il chiaro segnale della completa a-sintonia di questi politici con la vita di tutti i giorni, con un mondo vero, reale, che cerca ancora di produrre, con i fermenti culturali che, nonostante loro, questo paese ancora ha. Non ci sorprende, Angelino. Né ci ha sconvolto ieri Matteo Renzi a “Quelli che... “ né il fatto che dopo aver accettato la piattaforma Sky per lo scontro con Piergigi Bersani, abbia tirato fuori all’improvviso la “risorsa” Fazio come se, invece di contendersi la leadership del Pd, dovesse vendere 700mila copie del suo ultimo libro. Ma da chi deve la sua visibilità pubblica alla “Ruota della fortuna”, cosa volete aspettarvi, che vada a Quark? Ma a parte i fenomeni di ordinario mezzoseghismo che riempiono le nostre vuote giornate alla ricerca di un senso, accadono fatti che peggiorano, se possibile, il nostro malumore e la nostra ormai acclarata ipersensibilità ad alcuni prodotti politico-sintetici che infestano il mercato degli psicofarmaci acquietanti. Non si sa come, non si sa attraverso quale diabolico marchingegno, il governo Monti è riuscito ancora una volta a mettere la Chiesa su un gradino diverso da quello di un normale contribuente, cittadino di questa nazione infestata da bacchettoni. Con un vero e proprio blitz, il Governo ha infatti deciso di alleggerire, motu proprio, l’Imu per le proprietà di Santa Madre. Lo ha fatto ridefinendo addirittura il termine “commerciale” e solo per quegli enti ecclesiastici che traggono profitto dalle loro attività (alberghi, ospedali, ostelli, mense, cliniche). Per queste strutture basterà un “cambio di indirizzo” nel loro statuto (da effettuarsi entro dicembre), e il gioco sarà fatto: l’Imu costerà un piffero di nulla, appena la parvenza di un contributo. Ovviamente gli alberghi, gli ostelli, gli ospedali, le cliniche e le mense italiane si attaccheranno al tram, anche nel caso in cui nei rispettivi atri d’ingresso dovesse campeggiare il crocifisso. Ora. Considerato il periodo, le vicissitudini, i fondi che prima c’erano poi sono scomparsi per gli esodati, il passo indietro sulla scuola, l’Iva al 22 per cento da luglio 2013, era proprio indispensabile fare un altro regalo alla Chiesa? Ma quanta cazzo di paura fa l’inferno?

2 commenti:

  1. Stamattina raffichetta... tanto per gradire.
    Marco

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  2. Lei finirà all'Inferno, lo sa vero, che al termine del suo viaggio terreno, l'aspetta la bolgia?
    ahahah
    an-arché

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