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lunedì 19 novembre 2012
Pensionati alla convention di Samorì a loro insaputa: “Ma dov’è la onlus che dovevamo visitare?”
Il
vezzo permane. Immoto. Memori delle “vacche di Fanfani”, e dei contadini della
Coldiretti autotrasportati di peso ai comizi della Balena Bianca, quelli del
Pdl hanno pensato di rinverdirne i fasti e allora, via a centinaia di
pensionati, prelevati a loro insaputa dalle case di riposo, trasportati
praticamente di peso a far numero nei comizi dei destrorsi. A Milano impera la
Santanché. La sua Villa Serena è sempre presente quando si tratta di inneggiare
a Silvio. Ricordate i quattro vecchietti un po’ rinco che stazionavano davanti
al tribunale di Milano ogni (rara) volta che Silvio si degnava di andare a un
dibattimento? Ebbene, erano le truppe cammellate di Danielona. Lei andava in
ospizio, gli faceva un po’ di moine promettendogli chissà quali gioie terrene e
i vecchietti, ringalluzziti e parecchio allupati, la seguivano in capo al
mondo. La stessa cosa deve essere successa alla convention di Chianciano di
Gianpiero Samorì, berlusconiano doc e fondatore del Mir (Moderati Italiani in
Rivoluzione). Ad un certo punto, gli organizzatori si sono visti arrivare tre
pullman pieni di vecchietti che, scesi, si guardavano intorno felici di essere
stati portati a una festa. Viaggio gratis, cestino da viaggio gratis e in più
tanta bella gnocca, gli anziani delle tre case di riposo di Roma si sono
guardati e si sono detti: “Vuoi vedere che oggi si tromba?” E mentre i
vecchietti andavano alla ricerca dell’ultima occasione sexy della loro
esistenza, le coetanee, rosario in mano, snocciolavano tutti i sacri misteri
chiedendosi ripetutamente: “Ma noi che ci facciamo qui?” Lo scopo era chiaro, riempire
di gente l’obiettivo delle telecamere e far firmare, a loro insaputa, ai
pensionati, il modulo per la presentazione di Samorì alle primarie del Pdl. Chi
è avvezzo alle usanze della politica sa che spesso più della metà della gente
presente ai comizi non sa cosa diavolo ci fa li, in quel momento, magari in
compagnia di Gnazio La Russa. Ve le ricordate le manifestazioni pro-Silvio a
Roma? Quelli che venivano intervistati, guardavano con lo sguardo perso il
giornalista di turno, non sapendo spiegare né come né perché si trovassero in
quel momento a Piazza del Popolo. Mitico Scilipoti quando abbandonò l’Idv, per
dare una mano a Silvio a fracassare definitivamente l’Italia: assoldò una
squadra di nullafacenti extracomunitari per farli stazionare nelle vie laterali di
Montecitorio, con in mano uno striscione imbarazzante sul quale era scritto: “Scilipoti
Libertà”. Alla domanda: “Ma lo sapete chi è Scilipoti?” I ragazzotti risposero:
“No, ci hanno dato 50 euro per stare qui con questo striscione e noi ci stiamo,
la cena almeno è assicurata”. La politica di questi anni è fatta essenzialmente
di comparse. Consapevoli o incoscienti, uomini e donne continuano a prestarsi a
giochi apparentemente innocui, per un tozzo di pane e una gita fuori porta. La
fregatura inizia quando le comparse siedono anche in Parlamento, perché in quel
posto non si accontentano del “gettone di presenza”, ma vogliono molto di più.
Almeno 100mila euro per giocare ai videopoker.
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Grandissimo pezzo, Max. Meglio di 100 analisi sociologiche raffazzonate. Bravo!
RispondiEliminaAntonio
Grande vecchio... oggi hai divertito anche me.
RispondiEliminaalfred