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venerdì 16 novembre 2012
Alfano: “Niente regionali a febbraio”. I pidiellini temono la catastrofe e le donne del M5S il burqa.
Altra
perla silviesca: “Marina è come me nel 1994”. Per chi ancora non lo avesse
capito a succedere al padre sarà la figlia: altro che Alfano, la Santanchè,
Bondi, Paolino Pa Bonaiuti o, men che meno, qualche ex aennino. Silvio ha
deciso, lui paga, lui sceglie il campo, l’arbitro e porta pure il pallone e una
confezione famiglia di Ace, così nessuno potrà dire che il Capo è avaro. Nuvole
nere, anzi, bionde, sul Pdl. Marina sta arrivando portandosi appresso una dote
economica niente male, quasi quanto quella dello sputtanamento derivante dal
cognome che porta. Ma questa è una sottigliezza. E allora, anche per prepararle
il terreno mediatico-organizzativo, il Pdl non si può permettere un’altra
débacle stile Sicilia. A loro occorre tempo per rimettere in piedi una macchina
elettorale che si possa definire tale e le regionali, date ormai per febbraio,
rappresentano un possibile shock da evitare come la peste bubbonica. Allora,
contrariamente a quanto hanno fatto (in combutta con i loro confratelli
quacquaracquà della Lega) negli ultimi venti anni, oggi invocano l’election-day
per motivi di risparmio. Ma che vi venga un bene! Avete sperperato milioni di
fondi pubblici per tenere le elezioni una rigorosamente separata dall’altra e
ora, per paura di raggiungere una percentuale da prefisso telefonico, fate i
moralizzatori? Ma quelli del Pdl, a breve tutelati dal WWF, sono fatti così, si
sentono come i dinosauri e stanno cercando di salvare quello che resta di un regno
animale (con tutto il rispetto per tutti gli animali del mondo), in avanzato stato di estinzione. Paura per paura, ci pensate cosa accadrebbe se si
decidesse di anticipare anche le elezioni politiche? Povere astanterie degli
ospedali, sarebbero esaurite fino all’inverosimile, un sold-out da concerto di
Eric. I pidiellini, pur di non votare ora, sono disposti perfino a causare una
crisi di governo o, almeno, la minacciano, incapaci come sono di prendere atto
che il loro percorso terreno è finito e che l’aldilà non gli riserverà
sicuramente una calda accoglienza. In tutto questo casino, che Matteo Renzi
analizzerà con il suo acume da statista nella tre giorni della “Leopolda”, c’è
da dire che il movimento di Grillo brilla sempre più per democrazia,
tolleranza, disponibilità, accoglienza, mutualità e fratellanza. Sapete come i
grillini doc hanno chiamato Federica Salsi, rea di una presenza a Ballarò?
“Puttana”. E sapete cosa ha sentenziato Beppe sul suo blog circa le manifestazioni
di affetto che Federica ha ricevuto a Bologna? “Il M5S non si cura
dell’applausometro”. Ora. Vabbé che i partiti sono tutti incasinati e che un
po’ di ordine e disciplina non guasta, ma non ti sembra eccessivo, caro Beppe,
ricorrere alla istigazione mediatica
alla fustigazione e inveire contro quei dirigenti che hanno contribuito a
rendere grande il tuo movimento? Un po’ di dialogo no, vero? Ma tanto a che
serve, secondo il tuo guru, il mondo finirà nel 2035, poi, chi se ne frega!
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